Discoteche, via libera alla riapertura. Il governo allenta le maglie ma restano troppi paletti

7 Ott 2021 20:50 - di Redazione
riapertura discoteche

Riapertura delle discoteche e delle sale da ballo, dove si entrerà muniti di Green pass e mascherine. Ma, in base a quanto previsto, «in zona bianca le attività che abbiano luogo in sale da ballo. Discoteche e locali assimilati, sono consentite nel rispetto di protocolli e linee guida». E dunque: «La capienza non può comunque essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto. E al 50 per cento al chiuso». Invece: capienza al 100% degli spazi culturali, compresi cinema e teatri, in zona bianca. Mentre scendono al 50% in zona gialla. E ancora: «In zona bianca, l’accesso agli eventi e alle competizioni sportive consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19». Con una capienza consentita che non può essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto. E al 60 per cento al chiuso». Sono queste, in sintesi, le linee guida della bozza del decreto arrivato sul tavolo del Cdm che si è svolto a Palazzo Chigi, visionata dall’Adnkronos. Vediamo allora, nel dettaglio, le disposizioni previste per i diversi settori in esame.

Cdm, discoteche e sale da ballo: le linee guida per le riapertura “condizionata”

Quanto riportato in apertura risponde ai principi generali fissati settore per settore. Ai quali vanno però aggiunte le diverse disposizioni legate ai singoli comparti dell’intrattenimento presi in esame. E allora, va detto che i termini per accedere alle riaperture vincolate prevedono anche che «nei locali al chiuso ove si svolgono le predette attività di intrattenimento deve essere garantita «la presenza di impianti di aereazione senza ricircolo dell’aria – si legge nella bozza – . E restano fermi gli obblighi di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie, previsti dalla vigente normativa. Ad eccezione del momento del ballo». «Le disposizioni di cui al presente articolo – riferisce allora l’Adnkronos sulla base delle indicazioni di governo – si applicano dall’11 ottobre 2021». Vediamo, allora, nel dettaglio, le varie disposizioni stilate per i diversi settori presi in esame.

Riapertura, discoteche ancora Cenerentole dell’intrattenimento. Va meglio a cinema, teatri e spazi culturali

Dunque, lo abbiamo anticipato in apertura: capienza al 100% degli spazi culturali, compresi cinema e teatri, in zona bianca. Mentre scendono al 50% in zona gialla. La bozza del decreto sul tavolo del Cdm, al contrario di quanto disposto per discoteche e sale da ballo, prevede “paletti” legati solo al colore dell’area in esame. E allora: in zona bianca, si legge nella bozza, «la capienza consentita è pari a quella massima autorizzata». Mentre «in zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati. E a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi. Sia per il personale. E l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2». Infine: «In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata», si legge ancora nel dl.

Eventi sportivi: prevista una capienza al 75% per quelli che si svolgono all’aperto, e al 60% per quelli al chiuso

Sul punto relativo alle competizioni e manifestazioni sportive, il governo dispone dunque che: «In zona bianca, l’accesso agli eventi e alle competizioni sportive è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19. E la capienza consentita non può essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 60 per cento al chiuso». Provvedimenti presenti nella bozza, al cui interno, il testo specifica che le misure si applicano «per la partecipazione del pubblico sia agli eventi e alle competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale, con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e del Comitato italiano paralimpico (Cip), riguardanti gli sport individuali e di squadra. E organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali. Discipline sportive associate. Enti di promozione sportiva, ovvero da organismi sportivi internazionali sia agli eventi e alle competizioni sportivi diversi da quelli sopra richiamati».

I parametri sulla capienza possono cambiare in base all’andamento dell’epidemia. Ma per i furbetti…

E per furbetti che sgarrano e disattendono le norme previste dal decreto che il Consiglio dei ministri ha esaminato, l’esecutivo prevede la «chiusura da uno a dieci giorni. A partire dalla seconda violazione commessa in giornata diversa». Tanto è stabilito. Con relativa possibilità di revisione dei parametri, fa sapere l’esecutivo, a seconda dell’andamento dell’epidemia. Infatti, sempre nella fatidica bozza registrata dall’Adnkronos, leggiamo: «In zona bianca e gialla, in relazione all’andamento della situazione epidemiologica. E alle caratteristiche dei siti e degli eventi, può essere stabilita una diversa percentuale massima di capienza consentita». Sempre «nel rispetto dei principi fissati dal Comitato tecnico-scientifico. Con linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio. Adottate per gli spettacoli, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. E, per gli eventi e le competizioni, dal Sottosegretario di Stato con delega in materia di sport».

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