Chiesa spaccata sui vaccini: i comizi apocalittici di monsignor Viganò guidano i cattolici no vax (video)
«I media non se ne sono accorti, ma la guerra ai vaccini e al green pass ha prodotto una ferita assai drammatica all’interno del mondo cattolico» e della chiesa. Lo scrive il quotidiano “Libero” in un articolo di Antonio Socci.
Da una parte la linea ufficiale della chiesa di Bergoglio, allineata alle decisioni dei governi nazionali. Dall’altra i cattolici No vax, guidati da quel monsignor Viganò che è diventato ispiratore e punto di riferimenti di molte piazze italiane contro il green pass.
Socci, che è un cattolico tradizionalista che non ha in grande simpatia Bergoglio, sostiene che stavolta non ci possono essere ambiguità. E cita il convegno romano di sabato, promosso da ‘Voice of the family’ e intitolato “Salute dei malati e salvezza delle anime”. In particolare la prolusione del cardinale William Jacobus Eijk e la relazione dell’intellettuale cattolico Roberto de Mattei.
Il cardinale Eijk (medico internista prima di entrare in seminario) è arrivato a sostenere che vaccinarsi probabilmente è addirittura “un obbligo morale” per il Bene Comune. Una relazione che, scrive Socci, «peraltro è anche una legittimazione del greeen pass». In sostanza, «i governi hanno il diritto e persino l’obbligo di limitare in una certa misura la libertà dei cittadini se ciò è necessario per evitare che agenti infettivi, come il virus Covid-19, si diffondano tra la popolazione», anche se «la cultura individualista protesta spesso contro le misure governative prese a tale scopo».
Chiesa e vaccini: i No vax hanno tirato in ballo Bergoglio
Per Socci è sbagliato stavolta dividersi in tradizionalisti e bergogliani. Eppure, «il mondo catto-novax sembra impermeabile a qualsiasi ragionamento. E considera più o meno carta straccia anche il pronunciamento della Congregazione per la dottrina della fede sulla liceità etica dei vaccini anti-Covid. A loro dire non sarebbe fondato sulla teologia morale, ma sulle idee di papa Bergoglio che considerano (assurdamente) il maggior testimonial del vaccino. Questa frangia del mondo cattolico ha come leader l’arcivescovo Viganò ed è soprattutto lui che – nei suoi comizi apocalittici in cui s’ improvvisa virologo, economista, medico, storico e politologo- ha cavalcato questa identificazione fra il vaccino e il pontefice argentino».
Nel convegno di sabato, richiesto «di un giudizio sul movimento dei cattolici “No vax”, il professor de Mattei l’ha definita “realtà fluida di cui è difficile cogliere una sostanza positiva” e ne ha identificato tre momenti di sviluppo: dapprima il forte dissenso morale sui vaccini per i loro legami con l’aborto, poi il rifiuto sanitario dei vaccini come più pericolosi dello stesso Covid-19, infine la rivolta contro il Green Pass identificato come espressione politica di uno Stato totalitario. Il rischio per i cattolici No vax è ormai quello – ha rilevato de Mattei – di perdere lo spirito soprannaturale e di trasformarsi in agitatori sociali». Al di là delle questioni teologiche, resta la spaccatura all’interno della chiesa, che ha pochissimi precedenti.