“Cantiamo Bella Ciao”. Con la scusa del fascismo, la sinistra sabato violerà il silenzio elettorale

11 Ott 2021 11:39 - di Lucio Meo

I sindacati propongono, la sinistra e il Pd, si accodano con entusiasmo alla manifestazione “contro i fascismi” fissata, guarda caso, a Roma, sabato 16 ottobre, il giorno prima del ballottaggio per l’elezione a sindaco tra Roberto Gualtieri ed Enrico Michetti. Un’occasione ghiotta, a prescindere dalla partecipazione, che si immagina aperta a tutti, per sparare a palle incatenate contro le presunte connivenze della destra con i manifestanti che sabato scorso hanno preso d’assalto la sede della Cgil. Una suggestione cavalcata perfino per Michetti dalle farneticanti affermazioni di giornaliste di sinistra, come Lilli Gruber, querelata dal diretto interessato. Ovviamente non è in discussione la manifestazione in sè e il valore di testimonianza contro l’estremismo e la violenza emersa sabato dal corteo No Green Pass, ma la data stessa, come ha sottolineato ieri Fabio Rampelli. Farla due giorni dopo o una settimana dopo cosa avrebbe cambiato?

In queste ore sui social l’appello è a scendere in piazza con bandiere e canti nel nome di “Bella Ciao”, per bloccare i fascismi, ma anche un po’ i Michetti…

La manifestazione contro i “fascismi” indetta dai sindacati

Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato ieri, per sabato 16 ottobre a Roma, una grande manifestazione nazionale e antifascista per il lavoro e la democrazia. Per i tre segretari generali di Cgil, Cisl, Uil, “l’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil è un attacco a tutto il sindacato confederale italiano, al mondo del lavoro e alla nostra democrazia. Chiediamo che le organizzazioni neofasciste e neonaziste siano messe nelle condizioni di non nuocere sciogliendole per legge”. “E’ il momento – concludono Landini, Sbarra e Bombardieri – di affermare e realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione. Invitiamo, pertanto, tutti i cittadini e le forze sane e democratiche del Paese a mobilitarsi e a scendere in piazza sabato prossimo”. I sindacati, ovviamente, il problema del silenzio elettorale non se lo sono neanche posto.

Le ragioni di Salvini, che non ci sarà

Matteo Salvini ha annunciato che il suo partito non sarà presente alla manifestazione del 16 ottobre anche in virtù del silenzio elettorale: “Ho visto che, nonostante ci siano i ballottaggi, la sinistra organizza delle manifestazioni il sabato prima del voto: ma come, non bisognerebbe stare in silenzio? Noi saremo con i gazebo delle libertà e della giustizia”.

Letta e il silenzio elettorale che non vale…

“Sabato 16 noi saremo tutti in piazza a manifestare per il diritto di manifestare e di riunirsi in sindacati, per manifestare contro ogni violenza come quella di cui sono stati vittima la Cgil e la sua sede. Chiediamo alle forze dell’ordine di essere efficaci nell’evitare che si ripetano fatti del genere. In Parlamento presenteremo una mozione per sciogliere i movimenti fascisti”, ha detto il segretario del Pd Enrico Letta, a margine della sua visita alla sede nazione della Cgil assaltata da alcuni neofascisti la sera del 9 ottobre, senza fare alcun riferimento al silenzio elettorale.

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