Bomba ad orologeria sulla casa: chi tifa per la stangata. FdI: “Continueremo a metterci di traverso”

7 Ott 2021 16:03 - di Gabriele Alberti
Casa riforma del catasto

La riforma del catasto contenuta nella legge delega è il pomo della discordia di queste ore, perno delle fibrillazioni tra Lega e premier. E fonte di preoccupazione per i possessori di case. Mario Draghi è stato chiarissiamo. «Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non è accatastato», ovvero terreni e abitazioni che oggi sfuggono al controllo; e che dunque non pagano le tasse. Ha promesso  che non cambierà in nessun modo l’imposizione patrimoniale e fiscale sulle case e sui terreni. Al punto che «il contribuente non si accorgerà di nulla, per quanto riguarda il catasto, perché resterà tutto come prima». Queste parole  sono solo una parte del discorso.

Perché la riforma del catasto è una bomba ad orologeria

E la prova del nove che dietro le parole di Draghi si agitano i tifosi di nuove tasse arriva da alcune dichiarazioni. Che è bene mettere una in fila all’altra, come fa Belpietro sulla Verità oggi in edicola. Per av ere il mosaico complessivo della questione. La  sottosegretaria Maria Cecilia Guerra, donna di sinistra, bersaniana, su Radio 1 ha dichiarato: «l’idea non è quella di aumentare la tassa, bensì di distribuire il peso di questa imposta, che è rilevante, in modo equo». Ha poi spiegato meglio:  «non ha senso che una persona che ha un immobile che ha perso valore per mille ragioni, si trovi a pagare di più di una persona che è avvantaggiata; perché vive in un centro urbano qualificato con servizi adeguati».

Draghi nega, ma intorno a lui tifano per la stangata

Deduzione logica, secondo Belpietro: “non è vero che resterà tutto invariato, qualcuno pagherà di meno e qualcun altro di più“. E gli “avvantaggiati”, o “fortunati” sono “chiunque viva in una città e in un centro servito. Cioè, chi sta in montagna o in campagna, dove non ci sono mezzi di trasporto pubblici, né scuole, forse pagherà di meno. Dico forse- precisa il direttore- perché come è noto quando una tassa c’è quasi mai si torna indietro: prova ne sia che sulla benzina gravano ancora le aliquote dei vari terremoti”. Dunque, le intenzioni a sinistra sono chiare, tassare il ceto medio, “sfruttando le rivalutazioni registrate negli anni (grazie anche al generale aumento dei costi dei servizi)”. Letta e company si sfregano le mani.

Casa, la stangata ci sarà anche se non subito

Altre parole poco tranquillizzanti, che confutano il mantra draghiano – “nessuno pagherà di più”-  arrivano dal ministro dell’economia in persona. Quando Daniele Franco dice  che al momento la riforma del catasto è «un esercizio di mappatura che non ha alcun effetto immediato» cosa vuole dire?  Decrittando la frase, si deduce che l’effetto ci sarà, anche se non subito. Allora, non dovermmo preoccuparci e arrabbiarci? Di seguito Franco ha aggiunto «Nel 2026 verrà utilizzato da chi vorrà utilizzarlo». Ecco dove risiede la bomba ad orologeria paventata anche da Confedilizia. La previsione di quel che avverrà tra qualche anno vale già un “terremoto” nelle ansie e nelle paure dei possessori di chi case e di chi vorrebbe acquistarne. La riforma del catasto prossima ventura è un mazzata sul mercato immobiliare che aveva appena rialzato la testa, stigmatizza Confedilizia.

Casa, riforma del catasto: la verità dietro i giri di parole

Sarà nelle mani dei governi che verranno decidere se alzare le tasse o no. E’ nei fatti, inutile negarlo. Dirlo non significa un attacco di lesa maestà a Draghi. Il problema non è l’attuale premier ma cosa succederà dopo di lui. “Tra qualche anno, come dice Daniele Franco, qualcuno utilizzerà i nuovi parametri per introdurre nuove tasse o aumentare quelle esistenti”. Persino un uomo Pd come l’economista Nicola Rossi, intervenendo in una trasmissione su La 7 – scrive Belpietro –  ha spiegato che «Draghi ha ragione: perché la riforma del catasto non si applica alla tassazione della casa. È una norma statistica/informativa. Ma se è lì, è perché tra qualche anno gli si intende dare un contenuto concreto». Ossia, ci sarà chi pagherà di più e stangata sarà. Perché la casa fa gola? Lo ha spiegato bene Giorgia Meloni in un post su Fb:

Meloni: “Da sempre dà fastidio che gli italiani siano proprietari di case”

Da sempre a certi ambienti europei dà fastidio che gli italiani siano in gran parte proprietari di casa. E’  da circa 20 anni che chiedono di mettere tasse sulle abitazioni. Il problema però è che questo Governo ha inserito la revisione del catasto nel PNRR, come condizione per accedere ai fondi europei. Un errore imperdonabile – rimarca la Meloni – che abbiamo segnalato da subito. Nel silenzio totale della solita stampa di regime, impegnata solo a cercare di mostrificare chiunque rappresenti una minaccia per il Governo. Credo che gli italiani che hanno capito questo gioco siano davvero tanti, e saranno sempre di più. Si rassegnino i professionisti della disinformazione- rimarca. : Fratelli d’Italia è un partito nato per difendere esclusivamente gli interessi degli italiani.E di fronte a provvedimenti come la riforma del catasto continueremo a metterci di traverso raccontando a tutti la verità. Piaccia o meno ai menestrelli del mainstream”.

 

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