«Abbiamo piazzato una molotov»: la Morani tenta di attaccare la Meloni ma fa un clamoroso errore

14 Ott 2021 20:07 - di Federica Parbuoni
morani meloni

Finisce in barzelletta il tentativo di Alessia Morani di strumentalizzare anche l’intimidazione alla Cgil di Jesi in chiave anti FdI e anti Meloni. La deputata Pd, infatti, ha postato sul suo profilo Twitter le foto di una bottiglia molotov lasciata davanti alla sede del sindacato nella città marchigiana, accompagnandola con un tweet di «propaganda indegna», come ha commentato Giorgia Meloni.

Il tentativo di «propaganda indegna» di Alessia Morani

«Queste immagini arrivano da Jesi. Pare abbiamo piazzato una molotov alla sede della Cgil. Aspettiamo di capire cosa è accaduto ma credo che i distinguo di questi giorni e le accuse della Meloni al Viminale siano molto gravi. Il clima è preoccupante e serve responsabilità», ha scritto la deputata dem. Meloni, rilanciando il post della Morani, ha quindi chiesto: «Cosa ne pensa Letta di questo modo indegno di fare propaganda da parte del suo partito?». 

Le ironie di FdI sul refuso: «Un’ammissione di colpa?»

Il fatto è, però, che Morani ha commesso un errore che ha trasformato quel tweet da indegno a ridicolo, come in molti hanno notato anche in FdI. «Pare abbiamo piazzato…» con la emme, infatti, non è un refuso di chi scrive, ma della deputata dem. «”Abbiamo”? Se è un’autodenuncia più opportuna la Procura che Twitter. Da Zingaretti a Zingarelli», ha ironizzato il deputato Galeazzo Bignami. Il collega Davide Galantino ha chiesto: «Cos’è, un’ammissione di colpa?». Di «lapsus» ha parlato il deputato, Giovanni Donzelli. «”Abbiamo piazzato”? Dopo le parole della Lamorgese in aula arriva questo lapsus. Voleva essere un attacco sguaiato e minaccioso all’unica opposizione, è finito come una delle tante gaffes da comica involontaria». È tornato invece sulla sostanza il deputato Salvatore Deidda: «Accostare un vile attentato alla Cgil e all’interrogazione di Meloni al ministro dell’Interno è un comportamento vergognoso e diffamatorio». Morani, «si vergogni e chieda scusa».

La solidarietà di Acquaroli alla Cgil

Secondo la polizia e la Digos di Ancona la molotov è stata un atto dimostrativo, senza una reale potenza lesiva. Alla Cgil di Jesi è arrivata la solidarietà del governatore delle Marche, Francesco Acquaroli, che ha telefonato alla segretaria della Cgil Marche, Daniela Barbaresi. «L’espressione del dissenso e delle diverse opinioni – ha avvertito Acquaroli – non deve mai sfociare nella violenza e in atti intimidatori, che non sono mai giustificabili da qualsiasi parte essi provengano. Il clima di tensione che si sta istaurando nel nostro Paese, che ci riporta alla mente periodi bui a noi lontani, devono farci pensare e devono rafforzare la coesione e l’unità delle istituzioni democratiche contro chiunque voglia metterle in discussione. Abbiamo piena fiducia nel lavoro degli inquirenti affinché possano individuare quanto prima – ha concluso il governatore delle Marche – gli autori di questo gesto gravissimo, per consegnarli alla giustizia».

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