“A Castellino due calci nel sedere…”. Feltri a valanga sulla Lamorgese. E zittisce Mieli (video)

14 Ott 2021 17:16 - di Adriana De Conto
Feltri Mieli

La signora Lamorgese è inadeguata al ruolo che le hanno dato e non è da ieri. Doveva prendere Castellitto o Castellino, dargli due calci nel sedere, sbatterlo in cella e non sarebbe successo niente”. Così Vittorio Feltri, a L’Aria che Tira in onda su La7, incalza la responsabile del Viminale dopo gli assalti alla Cgil da parte di alcuni esponenti di Forza Nuova. Col suo linguaggio colorito e diretto stigmatizza in tv l’imbarazzante intervento della ministra dell’Interno alla Camera. Il non essere inervenuta per evitare il peggio è il frutto di un’autodifesa che non sta in piedi. Il peggio rispetto a quanto accaduto sabato?

Feltri, legnate alla Lamorgese: “Castellino?…”

Per cui Feltri critica ancora l’operato della Lamorgese dalla Merlino:  “La polizia non è più abituata a fare certe operazioni in piazza. Ci vogliono uomini addestrati e in numero sufficiente e la cosa finisce. Perché in tutte le democrazie quando si è troppo tolleranti, si tollera anche la stupidità e questo è troppo e bisogna intervenire anche in tono muscolare”, conclude Feltri. Su questo aspetto la stessa confuttrice in un tweet era sulla stessa lunghezza d’onda espressa da Feltri: “È la seconda volta che il ministro #Lamorgese ci spiega che la forza pubblica “non può intervenire” per il rischio di “reazioni”, così come disse per il rave di agosto nel viterbese”, aveva scritto su twitter Myrta Merlino. “Ma la domanda di fondo rimane: perché, e come, è arrivato su quel palco #Castellino?”, terminava il cinguettio della conduttrice.

Feltri smentisce Mieli sulla strategia della tensione

Vittorio Feltri in trasmissione ha poi risposto a Paolo Mieli, sulla strategia della tensione: clima che i fatti di sabato stanno sinistramente evocando, come detto dalla Meloni. Mieli ha confutato la leader di FdI e ha fatto un excursus sulla strategia della tensione degli anni Settanta. La Lamorgese ha fatto errori ma l’accostamento della Meloni non ha senso. Ipotizzare che abbia fatto lasciare apposta Forza Nuova contro la Cgil per dare la colpa a Salvini e Meloni è troppo: e non c’è nessuna evidenza“. Gli risponde per le rime Feltri: “Ogni volta che negli anni Settanta succedeva un atto terroristico attribuito alla destra chi poi se ne giovava dal punto di vista elettorale era il partito comunista”. Il direttore di Libero rinfresca la memoria all’editorialista. “Quindi – conclude- se la destra avesse commesso questi attentati sarebbe stata autolesionista”. “I partiti dei destra sono quelli che ci rimettono. I disordini preelettorali non credo abbiano avvantaggiato i partiti del centrodestra”.

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