Tunisino le punta un coltello alla gola, la porta in un rudere abbandonato e la violenta: arrestato

22 Set 2021 11:37 - di Martino Della Costa
tunisino stupro

Le ha puntato un coltello a serramanico al collo e, sotto minaccia, avrebbe costretto una giovane ragazza di Barletta a seguirlo in un rudere abbandonato dove l’ha costretta a subire un rapporto sessuale. L’aggressore è un tunisino 51enne, già oggetto di attenzione delle Forze dell’ordine, che i carabinieri della Stazione del posto hanno arrestato con le accuse di violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni. Un fermo del pregiudicato a cui le forze dell’ordine hanno dato seguito questa mattina. Mentre i fatti sarebbero accaduti nel mese di agosto.

Barletta, tunisino costringe una ragazza a seguirlo in un rudere e la violenta

È stata la denuncia-querela che la vittima ha presentato all’Arma a far scattare le indagini che poi, ulteriori riscontri documentali e l’individuazione fotografica del presunto responsabile, avrebbero avvalorato. Elementi che hanno portato alla richiesta della custodia cautelare in carcere, da parte della Procura della Repubblica del Tribunale di Trani, e che i carabinieri della Stazione di Barletta hanno eseguito questa mattina. Un’attività d’indagine articolata, quelle che gli inquirenti hanno svolto sul caso, e che ha permesso di ricostruire dinamica e tempistica dell’aggressione sessuale.

La violenza imposta dal tunisino con la minaccia di un coltello alla gola

Un’aggressione scattata subito dopo che il tunisino era entrato occasionalmente in contatto con la giovane. Alla quale, senza indugio, ha puntato un coltello alla gola, costringendola con la minaccia e il terrore a seguirlo in un posto abbandonato e a sottostare all’abuso. Per fortuna la ragazza ha reagito alla violenza subita e ha denunciato il suo aguzzino. Che ora, fortunatamente neutralizzato in custodia cautelare, dovrà rispondere alla giustizia della brutalità esercitata su una vittima indifesa.

Il coraggio di denunciare: la testimonianza di una avvocatessa di Bari

Già, la denuncia: una cosa che non va ancora data per scontata. Almeno non sempre. Anche per questo, acquisisce un’importanza particolare la testimonianza di una  avvocatessa di Bari, Uljana Gazidede, conosciuta per il suo impegno nel sociale. E che, dopo l’infelice uscita a Forum dalla conduttrice Barbara Palombelli, che tante polemiche ha scatenato, ha deciso di affidare a Facebook la sua storia dolorosa. Uno sfogo amaro in cui la donna ricostruisce i drammatici eventi di cui è stata vittima nel 1993. E di cui ancora porta segni indelebili nella memoria. Un racconto drammatico, il suo, che la repubblica due giorni fa ha ripreso e rilanciato.

Per continuare a leggere l'articolo sostienici oppure accedi