Trump: «Le elezioni in California truccate come quelle del 2020. Ecco che facevano nei seggi»

15 Set 2021 13:32 - di Fabio Marinangeli
Trump

«Le elezioni in California sono state truccate, come quelle del 2020». Donald Trump parte all’attacco. Le elezioni di recall di Gavin Newsom secondo le proiezioni sono state vinte dal governatore democratico. Un risultato però che fa discutere e scatena nuove accuse di brogli. Gli occhi ovviamente sono sempre rivolti alla sconfitta del Tycoon dello scorso novembre. «La gente non capisce che nonostante le elezioni truccate in California, io ho avuto 1,5 milioni di voti in più nel 2020 rispetto al 2016». È quanto si legge nella dichiarazione diffusa dal suo staff.  Non c’è un apparente collegamento con le elezioni californiane. Però Trump dice che Newsom «probabilmente vincerà» grazie a situazioni che lasciano dubbi.

Trump: «Ecco cosa hanno detto agli elettori»

«Quel posto è così corrotto che un tizio che non sa neanche garantire l’acqua al suo Stato, per la quale io sono riuscito ad ottenere l’autorizzazione federale (che è una cosa difficile) probabilmente vincerà». Donald Trump va giù duro. Per quanto riguarda le accuse di frodi, afferma che «molte persone si stanno lamentando che quando sono andate a votare è stato detto loro “ci dispiace, ma avete già votato”. Proprio come è successo, tra le altre tante cose, nel 2020».

La posizione di Larry Elder

Argomenti che sicuramente saranno ripresi da Larry Elder, il conduttore radiofonico conservatore afroamericano. L’uomo che Joe Biden ha definito «un clone di Trump», che ha già detto che  non sarà disposto a riconoscere la sconfitta, parlando di brogli. La sua campagna ha aperto un sito in cui gli elettori possono denunciare presunte irregolarità, seguendo quindi il copione del Tycoon per le elezioni dello scorso novembre.

Trump, Woodward: «Pence valutò stop alla vittoria Biden»

«Lascia stare, non puoi farlo». Così il vice di Bush senior vinse le resistenze del compagno di partito. «Dimentica tutto, non puoi farlo, lascia stare». Sono state forse queste parole di Dan Quayle ad avere forse convinto Mike Pence a non cedere in uno dei momenti più critici dello scontro in Usa. In ballo era lo stop alla vittoria di Biden. È un’altra delle rivelazioni che emergono da “Peril”, il libro che Bob Woodward e Robert Costa hanno dedicato alle convulse settimane dopo le elezioni presidenziali di novembre 2020.

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