Scuola, pronte le nuove regole anti-Covid: dalla quarantena al numero di studenti coinvolti in classe

26 Set 2021 12:25 - di Redazione
scuola

Covid e scuola, un binomio difficile e un’equazione resa ancor più irrisolvibile dalle misure del governo che mettono in crisi il corpo docente, generano il caso nelle famiglie. E con le Regioni che troppo spesso – e volentieri – decidono di procedere in ordine sparso. E allora, quarantena ridotta e limitata ai compagni di banco: ora le regole potrebbero cambiare. «Senza distinzioni e discriminazioni. Fermo restando ovviamente il principio di garantire il più possibile la sicurezza nelle classi», dice all’Adnkronos il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, commentando il rischio di lesioni alla privacy degli studenti nel caso in cui ci fosse una diversificazione dei tempi di quarantena sulla base dello stato vaccinale degli studenti. Dunque, ora si andranno a fissare regole standard per tutta Italia, visto che al momento cambiano non solo da Regione a Regione. Ma perfino da un’Azienda sanitaria all’altra. Nei prossimi giorni si svolgerà un vertice tra Istituto superiore di Sanità. Regioni. Ministeri della Salute e della Pubblica istruzione, proprio per definire nuove misure omogenee per tutto il Paese.

Scuola, le nuove regole: ministro, docenti, famiglie e il rischio “discriminazione” degli studenti

«La proposta che sta prendendo piede – spiega Il Messaggero – è quella di restringere il periodo di isolamento a cinque giorni (oggi è a 7 per un vaccinato e 10 per un non vaccinato, ma con conseguenti problemi di privacy che questo differente trattamento può comportare). Lazio e Puglia sono d’accordo su questa linea. Tagliare il periodo di quarantena ha un senso». Al Ministero della Salute puntano a individuare regole standardizzate, tenendo comunque sempre conto che le scuole non sono tutte uguali: alcune hanno spazi per garantire il distanziamento. Altri impianti di aerazione moderni. E altre ancora classi troppo numerose. Insomma: non sarà semplice trovare una soluzione valida per tutti. «Il ministero dell’Istruzione è tenuto a dare corso alle indicazioni che arrivano dalle autorità sanitarie. Così come accade ormai dall’inizio della pandemia. Ma sicuramente si pone la questione di non discriminare gli studenti – sottolinea Sasso –. Nemmeno, ovviamente, sulla base dell’adesione o meno alla campagna vaccinale».

Il problema di regole condivise valide per tutti

«Su questo concetto generale non sono possibili deroghe, perché ne deriverebbe un vulnus intollerabile ai danni dei ragazzi». «Bisogna considerare che nel caso dei minorenni è la famiglia a decidere in base alla propria sensibilità. E per i minori di 12 anni non esiste al momento la possibilità di vaccinarsi. Fissare la durata della quarantena non rientra nelle prerogative del ministero dell’Istruzione. Ma si è comunque aperta una riflessione sulla possibilità di ridurla per tutti – anticipa il sottosegretario – senza distinzioni e discriminazioni. Fermo restando ovviamente il principio di garantire il più possibile la sicurezza nelle classi».
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