Morisi, Salvini: «Gli omofobi sono a sinistra. Per loro, se un leghista è gay commette un reato»

30 Set 2021 11:34 - di Franco Bianchini
Salvini

«Leggo su qualche giornale che Luca Morisi è anche accusato di essere omosessuale. Non sapevo che l’omosessualità di un leghista fosse reato. Anzi, pensavo di vivere in un Paese libero dove uno può essere omosessuale, eterosessuale, transessuale senza finire sul giornale. Vedo tanta omofobia a sinistra». Lo ha affermato Matteo Salvini, ospite di “Mattino 5” su Canale 5. «Finché campo, da papà, combatterò lo spaccio di droga sempre e ovunque. Gli spacciatori di droga sono venditori di morte e vanno messi in galera. I consumatori fanno del male a loro stessi e vanno aiutati a smetterla di farsi del male. Chi propone di vendere e coltivare la droga in casa è un folle. La droga è morte, non ci sono droghe buone».

Salvini sul caso Morisi: strane coincidenze temporali

Sul caso Morisi il leader della Lega ha parlato anche a “Zona bianca”, su Rete 4. «La gola profonda di questa storia? Domanda intelligente che contiene la risposta. L’analisi la lascio ai telespettatori. Sulle coincidenze temporali su fatti di mesi fa che escono adesso, non mi permetto di giudicare. Io un processo vero ce l’ho, mentre per Luca si parla di un episodio banale. A me non piacciono i giornalisti guardoni». Poi ha aggiunto: «Forse siamo quelli che danno fastidio a qualcuno. Ci siamo abituati, gli italiani sono più svegli di come li dipinge qualche giornalista».

«Per gli italiani la casa è frutto di sacrifici»

A “Mattino Cinque” Salvini ha toccato anche altri argomenti. «Visti i dati economici positivi, chiediamo al presidente Draghi di trovare altri tre miliardi. Servono ad evitare per tutte le famiglie e le imprese italiane l’aumento della luce e del gas». E ancora,  «Per gli italiani la casa è frutto di sacrifici. C’è gente che non va in vacanza per trent’anni per lasciare al figliolo quel bilocale in città o in campagna. Vi sono più di un milione di immobili fuori dal catasto, illegali, fantasma, che non pagano. Andiamo a mettere in catasto questi immobili. Dopo un anno e mezzo di pandemia non è il momento di chiedere un euro di tasse in più a chi ha comprato con trent’anni di sacrifici una casa. Non è pensabile, non è morale».

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