Processo ai Casamonica, arriva la sentenza del Tribunale. Una quarantina di condanne

21 Set 2021 10:54 - di Redazione
casamonica

Arriva la sentenza del maxi processo ai Casamonica. I giudici della Decima sezione penale del tribunale di Roma nell’aula bunker di Rebibbia hanno emesso una sentenza di condanna a carico di 44 imputati. Le accuse vanno a vario titolo dallassociazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura e detenzione illegale di armi. La sentenza è stata emessa dopo 7 ore di camera di consiglio.

Casamonica, le condanne

Complessivamente sono state emesse condanne per oltre 400 anni di carcere. Come riporta l’Adnkronos, condanna a 30 anni per Domenico Casamonica, ai vertici del clan romano per il quale i giudici hanno emesso la sentenza riconoscendo l’associazione mafiosa, contestata dall’accusa a 14 dei 44 imputati. Giuseppe Casamonica è stato condannato a 20 anni e 6 mesi. Condannato inoltre a 12 anni e 9 mesi Luciano Casamonica, a 25 anni e 9 mesi Salvatore Casamonica, a 23 anni e 8 mesi Pasquale Casamonica e a 19 anni Massimiliano Casamonica. Per tutti i pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani,  lo scorso 24 maggio, avevano chiesto una condanna a 30 anni di carcere.

In aula il procuratore aggiunto della Dda di Roma

Presente in aula alla lettura della sentenza anche il procuratore aggiunto della Dda di Roma, Ilaria Calò. «È una decisione molto importante – ha detto – che conferma la validità dell’impostazione data dalla Dda e la serietà del lavoro svolto dalla Procura e dalla Polizia Giudiziaria in questi anni». Calò ha assistito alla sentenza in aula bunker a Rebibbia insieme ai pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

Casamonica, l’indagine e gli arresti

Al processo si è arrivati dopo gli arresti compiuti dai Carabinieri del Comando provinciale di Roma nell’ambito dell’indagine “Gramigna”, coordinata dal procuratore di Roma Michele Prestipino e dai sostituti procuratori Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

Il pm Musarò in aula nella sua requisitoria dello scorso maggio aveva citato anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Massimiliano Fazzari e Debora Cerreoni che hanno descritto la struttura e le modalità con cui agiva il clan. Nell’ambito della stessa inchiesta, a fine 2019 quattordici esponenti erano stati condannati in abbreviato e altri tre hanno scelto il patteggiamento.

Per l’avvocato Giosuè Bruno Naso, difensore di diversi imputati tra i quali Giuseppe e Domenico Casamonica si tratta di una «sentenza sconcertante ma non sorprendente».

L’avvocato di Libera: «Il Tribunale riconosce la matrice mafiosa del sodalizio»

«Con questa sentenza, il Tribunale di Roma riconosce in pieno la matrice mafiosa del sodalizio criminale costituito nell’ambito della famiglia Casamonica e fa luce su una sequela di episodi di estorsione e violenza rimasti sino ad oggi impuniti, anche a causa della dilagante omertà imposta dal clan nel quadrante sud-est della Capitale». Così l’avvocato Giulio Vasaturo, legale di parte civile per conto dell’associazione antimafia Libera.

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