Omicidio Ziliani, orrore e mistero senza fine: gli arrestati interrogati in carcere non rispondono al gip

28 Set 2021 14:19 - di Greta Paolucci
omicidio Ziliani

Omicidio Ziliani, via via che passano i giorni dall’arresto delle figlie della vittima e del fidanzato (e amante) presunto complice del delitto, il caso acquisita contorni sempre più oscuri e inquietanti. Dopo il fermo delle due donne, Silvia e Paola Zani. Che insieme a Mirto Milani, le forze dell’ordine hanno arrestato con l’accusa di omicidio aggravato e occultamento di cadavere, l’autopsia ha dato i premi responsi. E oggi il quadro giudiziario si sarebbe dovuto aggiornare agli interrogatori in carcere degli arrestati. Che però, come apprende l’Adnkronos, non hanno risposto agli inquirenti. Non hanno fatto ammissioni. Non hanno replicato alle accuse

Omicidio Ziliani, oggi gli interrogatori in carcere: ma gli arrestati non rispondono al gip

Nulla di fatto, allora, sul fronte degli interrogatori di garanzia previsti in carcere a partire dalle 9.30 di oggi. E che avrebbero dovuto fare ulteriore luce sul caso davvero tenebroso dell’omicidio di Laura Ziliani: la vigilessa uccisa nella notte tra il 7 e l’8 maggio scorso. All’appuntamento con l’interrogatorio di garanzia, previsto per questa mattina, Silvia e Paola Zani, e il fidanzato Mirto Milani – arrestati venerdì scorso – si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Gli accusati non rispondono. Non fanno ammissioni. Non replicano alle accuse

Il gip di Brescia Alessandra Sabatucci, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del pm Caty Bressanelli, ha varcato prima la soglia dell’Istituto penitenziario di Verziano, dove sono detenute le due sorelle. Poi è entrata nel Carcere Canton Mombello per ascoltare il 27enne. Ma i tre sospettati, difesi dai legali Elena Invernizzi e Maria Pia Longaretti, hanno utilizzato la stessa strategia: non parlare…

Omicidio Ziliani: i risultati dell’autopsia: Manca la certezza assoluta

Intanto, però, ha cominciato a parlare il corpo della povera Laura Ziliani: l’ex vigilessa uccisa a Temù (Brescia) e ritrovata diverse settimane dopo la sua scomparsa. A quanto l’esame autoptico ha evidenziato, la donna sarebbe stata stordita con un composto di benzodiazepine. Che gli esperti di Medicina legale hanno trovato nel suo corpo. E che, secondo gli accertamenti, e l’ipotesi accusatoria, ha compromesso la capacità di difesa della vittima. Ma su come sia stata uccisa la donna, manca la certezza assoluta.

I sospetti su luogo e modalità dell’occultamento del cadavere

Tra sospetti e dubbi, allora, si fa strada l’ipotesi che la vigilessa possa essere stata soffocata, forse con un cuscino, data l’assenza di segni sul collo o altre ferite visibili. Ma per arrivare a una sicurezza finale in grado di sciogliere la prognosi completamente, bisognerà ancora attendere. «Medicina legale sta ancora lavorando», spiega una fonte all’Adnkronos. Accertamenti che dovranno far luce, oltre che sulle cause del decesso, anche nel ricostruire dove la donna, uccisa l’8 maggio, sia stata poi “nascosta” fino al ritrovamento vicino al fiume Oglio avvenuto l’8 agosto.

Gli inquirenti: i corpo forse tenuto «in un luogo più asciutto. Sempre all’aperto, ma più riparato»

Gli investigatori, infatti, sul punto sono certi che il corpo sia stato tenuto «in un luogo più asciutto. Sempre all’aperto, ma più riparato». E che le forti piogge di inizio agosto lo abbiano trascinato poi verso la riva. In una zona già battuta dalle ricerche iniziali di soccorritori e volontari. Resta da stabilire anche in che modo i tre arrestati abbiano trasportato il corpo senza vita dalla casa di Temù – dove per l’accusa è stata uccisa – alla zona boschiva. Domande alle quali avrebbero potuto rispondere oggi i tre in carcere, rimasti però in silenzio…

Monsignor Paglia: «L’omicidio dell’ex vigilessa è un prodotto della “cultura dello scarto”»

Un mutismo che allarga lo spettro delle ipotesi e il raggio dell’orrore, su cui questa sera la nuova puntata di Chi l’ha visto, inda questa sera su Raitre, che affronterà la terribile vicenda di Laura Ziliani e il racconto di cosa avrebbero fatto alla ex vigilessa le sue figlie insieme a Mirto, il loro fidanzato e amante, pur di avere subito tutta l’eredità. Un caso sconvolgente, su cui Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, durante un evento in Vaticano dedicato ai progetti di ricerca dell’Accademia, ha dichiarato: «L’omicidio dell’ex vigilessa Laura Ziliani è un prodotto della “cultura dello scarto”. L’eredità fa gola e spinge addirittura ad uccidere la propria mamma”…

 

 

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