“Memento audere semper 1922”. La candidata a Miss Mondo elimina il motto “politicamente scorretto” (video)

29 Set 2021 16:44 - di Davide Ventola
Claudia Motta, profili a confronto

Si chiama Claudia Motta ha 21 anni ed è “determinata” a far vincere l’Italia, per la prima volta nella storia, alla finale di Porto Rico il 16 dicembre e diventare così Miss Mondo. Una bellezza che, coi tempi che corrono, rischia di apparire “politicamente scorretta”: bionda, bellissima, fiera di essere italiana. E poi c’è quel motto, che lei ha scelto per il suo profilo social. Ha già fatto storcere il naso ai talebani del “politically correct”.   

Claudia Motta ha infatti scelto di adottare come motto sul suo profilo Instagram, la frase latina: Memento Audere Semper/1922. Frase coniata dallo scrittore e poeta Gabriele D’Annunzio, per rendere omaggio al Motoscafo armato silurante, acronimo Mas, l’imbarcazione bellica protagonista di imprese epiche per la Marina militare italiana. Quel 1922, per alcuni, sarebbe invece legato alla marcia su Roma.

Dopo la conquista della corona tricolore che le è valso il viaggio a Portorico, il motto è sparito. Come pure sono spariti diversi vecchi post del suo profilo Instagram. Impossibile sapere di che cosa trattassero. Di questi tempi, però, ci vuole poco per finire nel mirino delle vestali del “politicamente corretto”. Ne sa qualcosa il campione olimpico Marcell Jacobs, finito ai raggi X dei giornali. Un sito è andato a scovare che è un “follower” di Salvini con tanto di commento “sdegnato”.  

Claudia Motta si dice “orgogliosa di essere italiana”

«L’Italia – dice all’Adnkronos – è uno dei Paesi più completi al mondo: arte, storia, cucina. La cultura ne è il cuore, il punto forte. Io sono orgogliosa di rappresentarla nel mondo. E punto alla vittoria”.

Terzo anno di giurisprudenza, talentuosa nella danza (è iscritta all’Accademia Nazionale di Roma), con esperienze lavorative nel campo della moda e della televisione (è ‘l’angelo custode’ nella trasmissione di Piero Chiambretti ‘Tiki Taka’), Claudia Motta è affascinata da questi mondi «perché si sente di vivere anche un’altra vita, un’altra dimensione», ma punta dritto ad una carriera di segno diverso: «Il mio sogno è diventare magistrato. E quando coltivo un obiettivo, ci riesco quasi sempre. Il mio motto è ‘La tua direzione è più importante della tua velocità’. E io so dove voglio andare, cosa desidero realizzare. Sono una persona a 360 gradi e voglio essere percepita come una persona completa, non sono solo una bella ragazza, ma una persona con i proprio interessi e obiettivi”. E se una ragazza che ha conquistato un titolo così rilevante nel campo della bellezza diventasse un magistrato? «Beh, oltre al mio sogno realizzato, si romperebbero dei cliché».

Figlia di due funzionari del ministero dell’Interno, Claudia Motta non manifesta troppo entusiasmo per la politica. Ma per la società in cui vive sì. E c’è un tema che le sta molto a cuore. «Il femminicidio in Italia è un’emergenza sociale. Purtroppo bisogna dirlo: l’Italia al riguardo è molto indietro. La legge ancora non tutela la donna ed io credo che vada aggiornata, cambiata». Un tema che mette d’accordo tutti: per una volta perfino le vestali del “politicamente corretto”.


 

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