M5S, Anzaldi (Iv) contro Scanzi: «Fa campagna elettorale con Conte. L’OdG non ha nulla dire?»
Si arricchisce di un nuovo capitolo il libro che racconta la lunga guerra in corso tra Renzi e Italia Viva, da un lato, e la redazione del Fatto di Marco Travaglio, dall’altro. Non c’entrano tanto le campagne mediatiche condotte da quel giornale contro l’ex-Rottamatore e la sua famiglia quanto l’ostentato fiancheggiamento della testata al grillino Giuseppe Conte. E poiché chi di sospetto ferisce, di sospetto perisce ecco un renziano doc come Michele Anzaldi imbracciare un metaforico fucile e puntarlo contro Andrea Scanzi, volto familiare del talk-show di Lilly Gruber e star di prima grandezza nel firmamento (da firma) di Travaglio. Il nuovo paragrafo comincia da qui. È infatti successo che Scanzi – almeno così scrive Anzaldi sulla propria pagina Fb -, abbia «partecipato al comizio elettorale di Conte a sostegno del candidato a sindaco M5S a Montevarchi in Toscana».
Così il renziano su Facebook
Pur animati dalle peggiori intenzioni verso il giornalista, è difficile scorgere in questa notizia qualcosa di sconvolgente o meritevole di pubblica censura. Ma Anzaldi fila via come un treno e chiede: «È normale?». Una domanda – si badi – che non origina dalla partecipazione di Scanzi al comizio toscano di Conte. Al renziano serviva solo a rappresentare il contesto. Quel che gli preme evidenziare, anzi denunciare, è che «Scanzi tenga i suoi spettacoli di propaganda politica, a pochi giorni dalle elezioni, in luoghi come il Teatro romano di Ostia Antica a Roma o la ex Base Nato di Bagnoli a Napoli». Una notizia degna della rinomata agenzia Estikatzi. Ma forse la polpa è più avanti, in fondo al post. E allora andiamo avanti fino al termine, proprio come raccomandava Roberto Bortoluzzi ad Enrico Ameri negli ultimi tre minuti di Tutto il calcio minuto per minuto.
Scanzi fa spettacoli contro Renzi
«È opportuno – insiste Anzaldi – che luoghi pubblici a Roma e Napoli, dove si voterà il 3 e 4 ottobre, vengano messi a disposizione dello spettacolo di evidente carattere politico di Scanzi, che dietro la presunta satira propone due ore di attacchi e insulti ad alcuni leader di partito (leggi Renzi, ndr)? E ancora: «Possibile che le autorità di controllo, l’Agcom, l’Ordine dei Giornalisti, ma anche gli stessi enti proprietari delle aree pubbliche messe a disposizione dei comizi di Scanzi, non abbiano nulla da dire?». Che dire? È la satira, bellezza. Anzi è la libertà, meglio ancora la democrazia. Lo dicono dai tempi in cui era il pretesto per linciare Berlusconi. Forse bisognava battere un colpo allora. Ora è troppo tardi.