L’ex M5S Trizzino silenzia con un Odg i virologi in tv: vadano solo se autorizzati. Esperti imbufaliti: è grottesco
L’ex M5S Trizzino silenzia i virologi in tv. Dal parlamento arriva la stretta sulla strabordante presenza in tv di virologi. Immunologi. Infettivologi. Igienisti, e chi più ne ha, più ne metta… Esperti di settore corteggiati e consultati fino all’inverosimile. Al punto da sfidare con la loro sovra-esposizione la pazienza del pubblico. Cosa che ha urtato la suscettibilità di non pochi di loro… Ma tant’è: e così, un deputato del Gruppo Misto, Giorgio Trizzino, uno degli esodati del M5S che a marzo ha dato l’addio ai pentastellati. Il quale, sganciando la bomba, ieri ha annunciato un Odg in cui, spiega lui stesso: «Ho chiesto con un mio ordine del giorno un impegno al governo di intervenire affinché tutti i dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche o private e degli organismi ed enti di diretta collaborazione con il Ministero della Salute, possano partecipare alle trasmissioni televisive o radiofoniche. E rilasciare interviste, previa esplicita autorizzazione della propria struttura sanitaria di appartenenza».
L’ex M5S Trizzino silenzia i virologi in tv con un Odg presentato al governo
Insomma uno stop all’invasione di esperti in tv chiamati a discettare e a dispensare le istruzioni per l’uso delle misure anti-Covid che si sono ritrovati spesso in contraddizione tra loro. E che, tra indicazioni e contro-informazioni hanno involontariamente contribuito a creare confusione negli spettatori. Un pubblico già messo duramente alla prova con il fuoco di fila di annunci e smentite. Dpcm e errata corrige del governo giallorosso, che ha reso la comunicazione sulla pandemia e sulle misure volte a contenerla ostica e spesso indecifrabile. Così, oggi Trizzino ha provato a metterci una toppa. «Questo strombazzamento mediatico costruito spesso per la ricerca della ribalta e della notorietà è responsabile di un numero imprecisato di vittime. Credo che non si sia posta la necessaria attenzione al fenomeno. E che adesso si debba porre un freno a questa vergogna», ha tuonato il medico siciliano, ex M5S, nella sua vibrante presentazione dell’iniziativa appena promossa.
Trizzino mette la sordina ai virologi in tv: la replica degli esperti non si è fatta attendere…
Naturalmente, la reazione degli uomini e delle donne della scienza, non si è fatta attendere… Tra le prime a commentare la novità e a replicare a Trizzino, c’è la Gismondo. direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, commentando all’Adnkronos Salute l’Ordine del giorno che il governo ha accolto ieri, ha dichiarato: «Virologi. Immunologi. Infettivologi in tv. Alla radio, o intervistati dai giornali su Covid-19, solo se autorizzati? No, se si tratta di parlare di scienza. Di illustrare il proprio pensiero scientifico. Cosa che noi professori universitari dobbiamo fare istituzionalmente. Altra cosa se si tratta di fornire dati di gestione interna o comunque dati sensibili della propria Asl o ospedale di appartenenza»…
Gismondo: «In tv con l’autorizzazione? No se diamo il nostro pensiero»
La Gismondo, dunque, traccia un confine tra le opinioni e le posizioni scientifiche personali. E ricorda il dovere di «attenersi al codice deontologico, che tutti dobbiamo rispettare in quanto appartenenti all’Ordine dei medici». Sottolineando come, comunque, «nel rapporto con le aziende sanitarie nelle quali operiamo – sottolinea – è ovvio che vige una deontologia che non permette di dare dati di gestione interna, numero di pazienti, dati sensibili se non autorizzati dalle direzioni. Il che – rimarca l’esperta – è ben diverso dall’esprimere il proprio punto di vista scientifico».
I virologi, da Bassetti a Pregliasco, passando per Galli, replicano indispettiti all’Odg di Trizzino
Ma gli altri, come hanno giudicato la richiesta di ottenere il via libera prima di fornire, «tramite qualunque mezzo di comunicazione», informazioni relative alle disposizioni sulla gestione dell’emergenza sanitaria in corso? Non tutti l’hanno presa bene. E come riporta Il Giornale, Matteo Bassetti (direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova) si è dichiarato contrario a ogni sorta di bavaglio imposto a medici e professori universitari. Professionisti alle prese con le evoluzioni di un virus tutt’altro che debellato. Asserendo che: «Limitare la libertà di parlare sarebbe gravissimo e scandaloso… Sarebbe una norma che rasenta la stupidità, il ridicolo».
Un bavaglio. Uno scandalo. Gravissimo. Grottesco: ecco alcuni dei commenti degli esperti
Il collega Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, invoca anche per altri settori lo stesso tipo di risoluzione. Ossia: «Una Carta che valga anche per politici, giornalisti, avvocati, cosiddetti esperti, insomma tutti coloro che intervengono sui media. Anche se poi non si sa chi è che dovrebbe controllare». Infine Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano, (spesso al centro di diatribe con colleghi e polemiche scientifiche), tranchant e risentito ha concluso: «Siamo al grottesco. Impedire ai medici di esprimersi è come dire che un avvocato non può discutere di argomenti giuridici in tv e sui giornali. O un ingegnere di argomenti tecnici».