Lampedusa: sbarcano immigrati già espulsi, ma restano sull’isola. Meloni contro Lamorgese
Continuano senza soluzione di continuità gli sbarchi di immigrati clandestini a Lampedusa. Un’invasione che le forze dell’ordine tentano di affrontare compatibilmente cone le risorse messe a disposizione dal Viminale.
Emblematico l’ultimo bollettino della Squadra mobile di Agrigento e della Guardia di finanza, con le sue due componenti di terra e di mare, sotto il coordinamento della Procura di Agrigento guidata da Luigi Patronaggio. Solo ad agosto la Squadra Mobile ha effettuato 161 arresti per reingresso illegale di migranti già espulsi o indesiderati.
«Un numero elevatissimo di arresti che ha messo a dura prova le strutture giudiziarie in periodo feriale – spiega il procuratore capo di Agrigento – e che ciò nonostante, con l’encomiabile impegno di tutti gli operatori del mondo della giustizia, sono stati tutti validati nel pieno rispetto delle garanzie difensive».
Lampedusa e gli espulsi che tornano, la protesta di Giorgia Meloni
Proseguono, intanto, le indagini per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dopo il maxi sbarco del 28 agosto scorso di 538 migranti provenienti dalla Libia. «Cinque tunisini e un egiziano, già cacciati dall’Italia, ritrovati a spasso sull’isola di Lampedusa. Nonostante il decreto di espulsione, sono riusciti a sbarcare sulle nostre coste e ora passeranno i domiciliari nello strabordante hotspot. Mentre agli italiani viene misurata la temperatura con i droni in spiaggia, il controllo sui clandestini sembra essere un optional per il governo Draghi. Ma per qualcuno “la Lamorgese lavora molto bene”». Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
E mentre la leader di FdI postava questo commento, le agenzie diramavano un altro caso simile di espulsi che tornavano a Lampedusa. Un tunisino di 24 anni è stato infatti arrestato ieri dagli agenti della Squadra mobile di Siracusa. Faceva parte del gruppo di 323 migranti, sbarcati ad Augusta lo scorso 23 agosto dopo essere stati soccorsi nel Mediterraneo centrale dalla nave Geo Barents di Msf. Dagli accertamenti è emerso che il giovane era destinatario di un decreto di respingimento dal territorio nazionale emesso dal questore di Palermo.
Due cadaveri al largo dell’isola
Insomma, sbarcano, vengono espulsi e rientrano, in una giostra senza fine. Proprio in queste ore c’è stato un macabro ritrovamento a Lampedusa in località Cavallo Bianco. Le correnti hanno portato a riva due cadaveri in avanzato stato di decomposizione. Si tratterebbe di due delle vittime del naufragio dello scorso 30 giugno, quando un barcone si capovolse tra Lampedusa e l’isolotto di Lampione. Nove i dispersi, i cui corpi sono stati individuati a novanta metri di profondità, accanto al relitto dell’imbarcazione, da un robot della Guardia Costiera. Nell’ennesima tragedia del mare morirono sei donne, una delle quali incinta, e una ragazzina di 15 anni.