“La federazione di centrodestra è una chimera”. Il voto della Lega contro il green pass gela Forza Italia

2 Set 2021 8:43 - di Carlo Marini
federazione centrodestra

Il caso del voto della Lega in Commissione Affari sociali insieme a Fratelli d’Italia e alla pattuglia di fuoriusciti del Movimento Cinque Stelle contro il green pass avrà ripercussioni anche sulla federazione di centrodestra.

Lo scrive oggi il Corriere della Sera, riportando voci di esponenti di Forza Italia particolarmente irritati. E il voto di Borghi è solo la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. 

«Forza Italia è spaccata – dice un anonimo esponente governativo di Forza Italia – con una minoranza che detta legge e l’incubo di un’annessione dolce da parte della Lega che viene rimandato di mese in mese, ma che resta lì, come una spada di Damocle sul partito che fu il primo d’Italia, Salvini da parte sua non è un federatore, non ha il carisma per unire». 

Forza Italia e l’incubo dell’annessione alla Lega

Come scrive Marco Galluzzo, il voto di ieri sul green pass, gli oltre 900 emendamenti della Lega, le accuse del Movimento Cinque Stelle che si accoda agli strali del segretario del Pd Enrico Letta e parla di schizofrenia politica del partito di Salvini, scoperchiano un tratto del centrodestra che è ormai dato per assodato, almeno sino a quando gli equilibri resteranno questi: la federazione dei tre partiti è al momento una chimera.

Federazione di centrodestra? Brunetta sogna tutti (da FdI a Lega) nel Ppe

Nonostante le rassicurazioni dell’uomo di punta al governo di Forza Italia, Renato Brunetta. Al Fatto quotidiano, dice che tra Lega e partito del Cavaliere «è necessario coordinarsi a tutti i livelli: partiti, gruppi parlamentari, governo. L’esecutivo Draghi ci sta dando un’occasione formidabile. Non sprecarla è un dovere, soprattutto davanti ai nostri elettori. Bisogna riconoscersi in una carta dei valori. Io, per esempio, sarei felice di vedere la Lega nel Partito Popolare Europeo. È un passaggio fondamentale».

Su Giorgia Meloni, invece, il ministro della Pubblica amministrazione dice: «Io spero tanto che il potere di attrazione del centrodestra di governo finisca per condizionare anche Fratelli d’Italia. Da sempre condividiamo un progetto quando ci sono le elezioni, però ci dividiamo quando siamo all’opposizione o al governo. Certo, avrei preferito che Giorgia la settimana scorsa non avesse incontrato Orban ma la Merkel». Il sogno di Brunetta è chiaro: tutti insieme appassionatamente nel partito popolare europeo. Tanto per capire quanto la federazione di centrodestra sia, al momento, ancora una chimera.

Nella foto Ansa, Renato Brunetta (Forza Italia) e Claudio Borghi (Lega).

 

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