Il gender minaccia le donne. Un accademico lancia l’allarme: guardate che hanno fatto alla Rowling

4 Set 2021 11:28 - di Adele Sirocchi
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Il gender è un pensiero che minaccia le donne. L’allarme lo lancia Eric Marty, docente di letteratura contemporanea all’Università di Parigi.  Marty sostiene un concetto da tenere bene a mente. L’identità di genere, che prescinde dal sesso biologico, finirà con l’uccidere lo specifico femminile. Se ne occupa oggi il Messaggero, in riferimento all’ultimo libro dell’accademico francese, “Il sesso dei moderni”. 

Il linguaggio neutro imposto dal pensiero gender

La teoria gender impone infatti nuovi modelli e un linguaggio neutro senza generi maschile e femminile, punta alla sensibilità gender fluid (persona che non ha appartenenze sessuali), rivoluziona il nostro modo di pensare e impone una morale fondata su regole rigide. Cioè mira a punire per legge chi non si uniforma al pensiero gender che si vorrebbe imporre dalle scuole elem3ntari fino alle università. Si tratta – afferma Marty – di un messaggio apparentemente di emancipazione ma che alla lunga minaccia la donna. Perché? Perché le toglie il potere di dire l’ultima parola sulla sfera del femminile. Solo poche femministe se ne sono accorte, le altre – le neofemministe – seguono l’onda.

Il fenomeno trans minaccia lo specifico femminile

“Tutti i movimenti di trasgressione delle norme sessuali – avverte Marty – hanno avuto nel mirino il femminile, dai libertini del 18esimo secolo fino ai moderni degli anni ’70. Il fenomeno Trans lo conferma, in quanto il trans MtF (Male to Female, geneticamente di sesso maschile ma con un’identità di genere femminile) è il nuovo soggetto che dovrebbe togliere alla donna nata donna qualsiasi autorità sul femminile“.

Marty: guardate la violenta campagna contro la Rowling in nome del gender

Marty cita la violenta campagna che ha colpito la scrittrice J.K. Rowling, autrice della saga di Harry Potter, solo perché in nome del femminismo vecchia maniera ha difeso lo specifico delle donne: solo loro hanno le mestruazioni. “Abbiamo visto la virulenta campagna contro la scrittrice J.K. Rowling che ha voluto mantenere una frontiera tra la donna e il trans – dice Marty – in nome del fatto che la donna ha le mestruazioni. Gli attivisti trans applicano la pratica del sorvegliare e punire usando come arma l’accusa di transfobia. La volontà di emancipazione si trasforma allora nel suo opposto, in un vittimismo a oltranza. Da questo punto di vista il mio lavoro, evidenziando la genealogia della corrente gender, consente di decostruire la decostruzione del sesso».

Marty e il libro “Il sesso dei moderni”

Il suo ultimo libro, Le sexe des Modernes (Il sesso dei Moderni), è forse – scrive il Messaggero – la prima storia ragionata dell’idea di gender, del sesso come identità, contrapposto al sesso biologico. «Il mio libro parte dalla storia intellettuale della seconda metà del 20esimo secolo fino ai giorni nostri e analizza da una parte il fenomeno gender e dall’altro il pensiero di alcuni intellettuali, quasi tutti francesi, come Lacan, Derrida, Deleuze, Barthes, Foucault. La corrente gender, frutto della sintesi proposta dall’americana Judith Butler negli anni ’90, ha, in effetti, preso in un primo tempo come riferimento la cosiddetta French theory.  Poi se ne è allontanata esprimendo ostilità nei confronti di questi intellettuali maschi, bianchi ed elitari. Era necessario fare chiarezza su questa relazione ambigua tra lo spazio culturale americano (luogo di nascita del concetto di genere) e lo spazio europeo, in particolare francese, che ne costituiva la preistoria. La nozione di genere è emersa in un contesto storico preciso, quello di una rivalità culturale tra gli Stati Uniti e l’Europa, e dell’affermazione di una nuova superpotenza nello spazio culturale mondiale». Una conclusione spiazzante e finora inesplorata: il pensiero gender come vendetta degli Usa contro la vecchia Europa.

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