Facci ironizza sulle nozze di Bonafede: hai fatto di tutto per farci sapere del tuo sfarzo tamarro…
Alfonso Bonafede, ex ministro grillino, si è sposato con Valeria Pegazzano Ferrando. Cavoli suoi, si dirà. E infatti è così. Ma il ricevimento sfarzoso a Villa Corsini a Mezzomonte all’Impruneta (Firenze), stessa location scelta dalla principessa di Svezia, ha colpito l’opinion pubblica. Perché ha certificato la metamorfosi dell’ex dj anti-Casta in vip a cinque stelle.
Le nozze di Bonafede: gli invitati erano 150 con un wedding planner d’eccezione
Poi, Bonafede ha fatto di più: ha cercato di avvolgere in un alone di riservatezza la sua festa nuziale scatenando l’ironia e la curiosità dei media. Ha fatto persino sottoscrivere una clausola agli invitati (che erano circa 150) impegnandoli a non rivelare particolari di alcun tipo, a cominciare dal segretissimo menu. Un omaggio alla semplicità? Nessuno ci crede. Anche perché la coppia ha scelto un wedding planner d’eccezione, Tommaso Corsini, che ha curato, tra gli altri, le nozze di Kim Kardashian e Kanye West e della famiglia reale di Svezia.
Facci: è stato il peggior Guardasigilli della storia
Ce n’è in abbondanza per far partire gli sfottò. Come quello che oggi ha riservato a Bonafede il giornalista di Libero Filippo Facci. “Insomma, Dj Fofò, stai sereno, come direbbe quell’altro: il peggior Guardasigilli della storia repubblicana meritava la cornice dorata (placcata, anzi, meglio: in foglia d’oro) in cui hai racchiuso il fosco affresco del tuo status illusorio. Hai fatto bene. Hai fatto tutto bene – scrive Facci – compreso il vergognarti come un ladro, cercando goffamente di celare, ossia, che «la festa nascosta è un ossimoro» (cit.) senza che possa scusarti nemmeno che tu, ossimoro, forse non sai neppure che cosa vuol dire”.
Facci: Bonafede ha fatto di tutto per attirare i riflettori sulle sue nozze
“Cioè, capisc’a mme – conclude facci – un ex ministro che pretenda riservatezza per un matrimonio a Villa Corsini è come un Mattarella che la pretendesse per frequentare il campo nudisti di Capocotta. Hai fatto sottoscrivere clausole sulla privacy per chiunque anche solo ne parlasse, hai secretato anche il menù (hai fatto benissimo, da quanto appreso) e nondimeno la lista degli ospiti. Ovviamente niente foto. Insomma: hai seguito alla lettera il vademecum ideale per attirare fari da stadio, indi far notare che c’erano più scorte che invitati, che pure erano 150. Hai fatto ogni cosa per farti ricordare quando accusavi ogni scimmia antropomorfa in giacca e cravatta d’essere «emblema della casta alienata dalla realtà» (cit. Jacoboni) e che il no ai privilegi era il mantra di voi grillini imborghesiti, ricordare, pure, quando te la prendevi con i bunga bunga e i Billionaire per i quali vi manca ancora il coraggio”.