Covid, altri 62 morti. Brusaferro rassicura: «Rt sotto l’1, la curva dei contagi andrà a decrescere»

10 Set 2021 19:54 - di Gigliola Bardi
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Sono stati 5.621 i nuovi contagi da Covid in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 5.522. Si registrano altri 62 morti, a fronte dei 59 di ieri, che portano a 129.828 il totale delle vittime da inizio emergenza. Sale il tasso di positività che oggi è all’1,96% su 286.028 tamponi a fronte dell’1,89% di ieri. Scende, invece, l’indice Rt, che è arrivato sotto l’1, attestandosi allo 0.91, «un elemento importante perché ci indica come sostanzialmente siamo sotto il numero di mantenimento e andremo a decrescere», ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro.

In calo i ricoveri in reparto e terapia intensiva

Calano anche le persone ricoverate sia in reparto sia in terapia intensiva. I pazienti con sintomi che si trovano in ospedale sono 4.164, mentre ieri erano 4.230; in rianimazione si contano, invece, 548 ricoverati, dieci in meno di ieri, con 37 ingressi nelle ultime 24 ore. I guariti nelle ultime 24 ore sono 4.338.241, ovvero 6.984 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono infine 128.489 , ossia 1.429 in meno. La curva rilevata dalla Cabina di regia dell’Iss, però, nell’andamento dal 31 agosto al 7 settembre rileva un «leggero aumento il tasso di occupazione sia dei posti di area medica che dei posti di terapia intensiva, rispettivamente intorno al 7,4 e al 6,2%», con «alcune regioni che sono proprio al limite della soglia critica».

Brusaferro: «Indice Rt sotto l’1, la curva decrescerà»

«I dati dell’Ecdc mostrano un quadro dell’Italia nel continente europeo che si sta schiarendo, con un’incidenza in calo e con alcune Regioni dove la circolazione è ancora presente. La curva dei nuovi casi in Italia ci dice che siamo in una situazione stabile e lievemente decrescente», ha spiegato Brusaferro nel corso della conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio regionale della Cabina di Regia. «L’indice Rt puntuale – ha spiegato – è sotto il valore di 1 (0.91) e questo è un elemento importante perché ci indica come sostanzialmente siamo sotto il numero di mantenimento e andremo a decrescere». «Anche l’indice di trasmissione a livello ospedaliero è sotto la soglia di 1 e questo vuol dire che ci aspettiamo una decrescita anche di questi casi», ha poi aggiunto.

Bene l’Italia, ma si guarda con preoccupazione all’Ue

Il direttore della prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza, ha poi chiarito che «ci troviamo di fronte a una situazione epidemiologica che in questo momento ci solleva, se non fosse per alcuni segnali che arrivano dal resto dell’Ue. Altrimenti saremo in un situazione d’animo di tranquillità perché abbiamo una tendenza alla diminuzione dell’incidenza e dell’Rt. Questo ci potrebbe garantire almeno per 2-3 settimane una tendenza dell’incidenza stabile o addirittura in diminuzione».

Giovani meno coinvolti nel contagio

Dal monitoraggio della Cabina di regia emerge poi che «l’età media dei casi scende tra i giovani, 37 anni». «E questo – ha spiegato Brusaferro – ci dice che in qualche modo sono meno coinvolti mentre progressivamente il virus colpisce un po’ tutte le età. È intorno a 60 anni (59 anni) l’età al ricovero, intorno a 63 anni quella del ricovero in terapia intensiva e piuttosto elevata quella del decesso».

All’appello dei vaccini mancano 3,5 milioni di over 50

Proprio la fascia sopra i 50 anni è quella che resta più indietro sul fronte dei vaccini: ne mancano all’appello 3,5 milioni. «C’è una grande adesione in tempi molto ristretti alla campagna vaccinale della fascia 20-29 anni, che è quasi al 79% con la prima dose e al 65% per la doppia dose», ha chiarito ancora Brisaferro, aggiungendo che «anche i ragazzi tra i 12-19 anni sono già al 62-63% con la prima dose». Invece, «rimangono alcune fasce di età sopra i 50 anni che crescono più lentamente. Sono fasce d’età – ha ricordato il presidente dell’Iss – dove l’eventualità di avere complicanze se si contrae un’infezione è più elevata».

Rallenta l’adesione alla campagna vaccinale

Sul fronte dei numeri la campagna vaccinale ha raggiunto gli 80.293.447 di somministrazioni, con 39.491.954 persone che hanno completato il ciclo vaccinale. Il totale dei vaccini distribuiti è pari a 91.848.799 con un aumento rispetto alla settimana precedente di 3.706.808. Sono, invece, 1.796.423 le dosi somministrate nell’ultima settimana. Dunque, come sottolineato da Rezza, «in questo momento vediamo meno dosi giornaliere somministrate». Ma «questo è un po’ fisiologico», ha aggiunto l’esperto, perché «tutti quelli che volevano vaccinarsi sono corsi a farlo». «Ora – ha proseguito – bisogna andare a pescare soprattutto nelle fasce dell’esitazione vaccinale. Sembra esserci invece una buona adesione tra i giovani».

 

 

 

 

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