Città della Pieve, il ristoratore non ha posto e dice no a Draghi. «Qui da me tutti i clienti sono uguali»

25 Set 2021 17:52 - di Redazione
ristoratore

C’è un ristoratore che ha avuto il coraggio di dire no a Mario Draghi. Si chiama Orlando Ciello ed è un ristoratore di Città della Pieve, in Umbria.  Ciello è titolare della Locanda della Picca, tra le più rinomate della zona. Struttura situata fuori dalle antiche mura di Città della Pieve, in posizione panoramica rispetto al Monte Cetona e alla Bassa Val di Chiana. «Mi spiace ma siamo al completo», ha detto quando il cognato del premier ha telefonato alle quattro di pomeriggio. A dare notizia del clamoroso “rimbalzo” è stato il Corriere dell’Umbria. «Tutti i miei clienti pagano – ha detto il ristoratore –  per cui tutti i clienti sono uguali. Anche se il cliente si chiama Mario Draghi».

Il ristoratore che dice no a Draghi

Il quotidiano spiega che il ristoratore a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1 ha raccontato quanto accaduto. «Verso fine agosto, alle quattro di pomeriggio di un sabato mi ha chiamato il cognato di Draghi dicendomi che sarebbero venuti a cena, quella sera, in otto. E io ho pensato subito: e dove li metto…. Ci ho pensato tre millesimi di secondo e gli ho detto: mi dispiace, ma non posso. Non potevo proprio farci nulla, fossero stati in due un posto glielo avrei potuto trovare, ma in otto… Da allora non li ho più sentiti».

«Ero al completo, non potevo fare diversamente»

Un concetto che, scrive il quotidiano, poi è stato confermato anche al Corriere dell’Umbria. «Ero al completo, non potevo fare diversamente – spiega Ciello – Avrei scontentato qualcun altro. Tutta l’estate abbiamo avuto molto lavoro, Città della Pieve è stata presa d’assalto da molti turisti. Noi siamo nuovi, abbiamo aperto il 10 luglio. Quando il cognato del presidente mi ha chiamato quel sabato pomeriggio, ero già in overbooking, con dei tavoli che non sapevo se sarei riuscito o meno a sistemare. Per noi molto dipende dal tempo, visto che il ristorante è all’80% all’esterno. Se quella sera avesse piovuto, non avrei avuto tavoli all’interno nemmeno per coloro che avevano già prenotato…».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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