Sul “Fatto” Massimo Fini augura la morte a Mulè. È bufera: «Stai invecchiando immerso nell’astio»
Creano accese polemiche le parole di Massimo Fini sul Fatto. In un articolo il giornalista scrive: «È la prima volta, credo, nella storia del mondo, che a voler dettare le condizioni non sono i vincitori ma i vinti. In Italia a fare la voce grossa contro la decisione di Joe Biden di ritirarsi dall’Afghanistan, come era stato pattuito con i Talebani nei colloqui di Doha, sono soprattutto Salvini e Berlusconi. A parte che ai Talebani di Salvini e Berlusconi non frega assolutamente nulla, per loro fortuna non sanno nemmeno chi sono, ci vadano i nerboruti leghisti e i forzuti berlusconiani, a cominciare da Giorgio Mulè, a combattere i Talebani. Per lo meno ce ne saremmo liberati per sempre».
Giorgio Mulè replica a Massimo Fini
Parole vergognose che provocano una valanga di reazioni. Il primo a commentarle è stato proprio Giorgio Mulè. Il sottosegretario alla Difesa, in un post su Facebook allega anche l’intervento di Fini sul quotidiano diretto da Marco Travaglio. «Ci sono modi e modi per polemizzare, anche in maniera assai ruvida. Ci sta. Fa parte del gioco quando sei in politica e per giunta hai anche responsabilità di governo. C’è poi un modo inaccettabile e vigliacchetto per attaccare una persona ed è quella della minaccia trasversale o peggio dell’incitamento subdolo all’odio e alla violenza. Oggi l’ha fatto Massimo Fini con un articolo sul Fatto nel quale mi augura di morire». In breve, aggiunge Mulè, «il suo auspicio, detto alla romana, è che io vada a morì ammazzato per mano dei Talebani. “Per lo meno ce ne saremmo liberati per sempre”, chiosa rivolto a me Fini. I talebani, anche se non hanno la barba lunga e parlano con la erre moscia, sono già tra di noi. E questo è il vero problema».
La solidarietà di Gasparri a Mulè
Solidarietà a Mulè è arrivata da Maurizio Gasparri. «Compassione per Massimo Fini che invecchia immerso nell’astio, solidarietà a Giorgio Mulè di cui si auspica la morte. Nessuna meraviglia per il Fatto odiatore permanente». Così in un tweet il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri.
In campo anche Antonio Tajani che pubblica un tweet. «Un giornalista è libero di esprimere le sue idee. Ma esistono limiti invalicabili. Massimo Fini li supera quando augura sul Fatto quotidiano a Giorgio Mulè di andare a morire in guerra contro i Talebani. Io sto dalla parte di Mulè. Con i fondamentalisti islamici non si tratta».