Prete ucciso dal profugo che incendiò la cattedrale di Nantes. Le Pen: “È il fallimento della Francia”

9 Ago 2021 14:45 - di Laura Ferrari
prete ucciso, Emmanuel A., Le Pen

La notizia di un prete ucciso in Vandea da un immigrato ruandese ha sconvolto la Francia. Non solo per la gravità del fatto, ma perché l’immigrato aveva già incendiato la cattedrale di Nantes. 

Le Pen: “Un clandestino libero di incendiare una chiesa e di uccidere”

«In Francia si può essere clandestino, incendiare la cattedrale di Nantes, non essere mai espulso, ed essere recidivo con l’assassinio di un prete». Così Marine Le Pen su Twitter commenta la notizia dell’assassinio di un prete in Vandea da parte di un uomo di origine ruandese che era stato accusato dell’incendio della cattedrale di Nantes. «Quello che succede nel nostro Paese è di una gravità senza precedenti: è il fallimento completo dello Stato e di Darmanin», conclude la leader di Rassemblement National riferendosi al ministro dell’Interno.

Il ministro dell’Interno invece di dimettersi attacca Le Pen

«Questo straniero non poteva essere espulso nonostante il suo arresto, fino a quando era sotto sorveglianza giudiziaria». Dopo poco è arrivata la risposta del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, replica a Marine Le Pen che su Twitter attacca il governo per non aver espulso l’uomo di origine ruandese, arrestato per l’incendio della cattedrale di Nantes lo scorso anno, che ora ha confessato di aver ucciso un prete.

“Il prete ucciso da un profugo con disturbi psichiatrici”

«Che cosa indegna – scrive ancora il ministro francese su Twitter – invece di esprimere la sua solidarietà alla comunità cattolica, la signora Le Pen polemizza senza conoscere i fatti».

L’uomo di 40 anni, ruandese di religione cattolica, era tornato nella comunita di Mortagne-sur-Sèvre, in Vandea, dove era stato accolto prima dell’incendio lo scorso luglio della cattedrale di Nantes. La pista che stanno privilegiando gli inquirenti al momento è quella dei disturbi psichiatrici, riporta Le Figaro.

Chi era il prete ucciso: Oliver Maire

«Il padre Olivier Maire è stato assassinato, vittima della sua generosità”. Così su Twitter il delegato episcopale all’informazione della diocesi di Rennes, Nicolas Guillou, conferma l’identità del sacerdote ucciso oggi in Vandea. Anche Bruno Retailleau, senatore dei Les Républicains, pubblica su Twitter il nome ed una foto del sacerdote ucciso affermando che “la morte testimonia la bontà di questo prete che conoscevo bene e di cui ho potuto apprezzare la profondità della fede”.

Il killer della Vandea un anno fa ha incendiato una cattedrale

E’ un ruandese di 40 anni, Emmanuel Abayisenga, il responsabile dell’assassinio di un prete a Saint-Laurent-sur-Sèvre, in Vandea, già noto alle autorità perché l’anno scorso aveva confessato di essere responsabile dell’incendio alla cattedrale gotica di Nantes. Il 26 luglio del 2020, otto giorni dopo l’incendio che aveva distrutto l’organo della chiesa di San Pietro e Paolo, frantumato le vetrate e annerito l’interno della cattedrale risalente al XV secolo, le autorità avevano ammesso la responsabilità del rogo, accendendo tre inneschi.

Emmanuel Abayisenga viveva a Nantes da molti anni ed era il volontario cui era affidato il compito di assicurare che fosse tutto in ordine in chiesa, “conosciuto ed apprezzato”, avevano scritto allora i media francesi. Aveva chiesto lo status di rifugiato, ma “aveva dei problemi psichici e aveva cercato di regolarizzare la sua situazione sulla base di questi problemi”, aveva detto all’epoca il procuratore di Nantes. La domanda era stata respinta e dal 2019 aveva ricevuto l’ordine di espulsione, ordine che era stato sospeso dopo l’incendio perché sotto sorveglianza giudiziaria.

 

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