Pensionato No vax indagato a Cremona per disinformazione sul Covid. Daniele Disingrini si difende

26 Ago 2021 12:27 - di Giovanni Pasero
Daniele Disingrini

Ha definito i vaccini “brodaglia”, ha messo in dubbio i numeri ufficiali della pandemia e ha invitato i suoi concittadini a non indossare la mascherina. Con queste accuse, Daniele Disingrini, 66 anni, pensionato No vax di Cremona rischia il processo per le frasi scritte su Facebook. 

Il pm della Procura di Cremona, Lisa Saccaro gli contesta il reato di «istigazione alla disobbedienza delle leggi, di ordine pubblico, in vigore a tutela della salute pubblica nel periodo di emergenza pandemica da Covid-19». Disingrini, al Corriere della Sera racconta di essere rimasto «di stucco» quando in Questura gli hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’atto che anticipa la richiesta di rinvio a giudizio.



L’istigazione è stata commessa sulla pagina Facebook che il pensionato delle Poste cremonese ha aperto tre anni fa, dedicata alle attività della sua città. Una pagina che ha 1800 iscritti e che ha collezionato dall’inizio della pandemia, post, articoli e interventi contro le mascherine, contro i dpcm e contro i vaccini.

Sul gruppo pubblico Cremona Ancor, il pensionato ha pubblicato frasi che incitavano a non utilizzare le mascherine anti -Covid, definite “causa di lento ed inesorabile suicidio”. E ancora, scrive il pm nella notifica, frasi “che definivano falsi i numeri dei decessi da Covid-19”. Non solo: “descrivevano i metodi diagnostici della malattia come bufale create da una medicina che prende in giro tutti gli italiani. Disingrini è anche accusato di avere definito i vaccini? “brodaglia”.

La difesa di Daniele Disingrini: “Siamo al tempo di Giordano Bruno”

«Sono rimasto di stucco – dice Daniele Disingrini a La Provincia di Cremona – Ci troviamo di fronte ad una caso più unico che raro dove una persona viene portata in Tribunale per avere espresso delle opinioni, un fatto contemplato dalla nostra Costituzione –  commenta Disingrini -. Se mi accusano di aver commesso un delitto per le frasi riportate nel capo di imputazione, mi pare che siano delle accuse estremamente leggere, sottili. Tutti gli italiani allora potrebbero essere, d’ora in poi, accusati di una nullità».

Daniele Disingrini non è mai sceso in strada con i No vax. Ha optato per la piazza virtuale di Facebook. «Dovrò passare a processo – scrive sulla sua pagina Fb – per aver scritto su questa mia pagina Facebook che “le mascherine sono la causa di un lento inesorabile suicidio e che i metodi diagnostici della malattia sono delle grosse bufale, create da una medicina che prende in giro tutti gli italiani. Siamo al tempo di Giordano Bruno».

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