Nasce Kypseli, Maurizio Leo: «Un think tank generatore di idee innovative che ha a cuore l’Italia»

23 Ago 2021 12:54 - di Desirée Ragazzi
Maurizio Leo

Professor Maurizio Leo, ci spiega cos’è Kypseli?

«Il Centro Studi Kypseli, ETS si ispira alla realtà nordamericana, in cui esistono numerosi think tank che attirano expertise e competenze per generare proposte innovative di public policy. Approfondendo i problemi contribuiscono, partendo ciascuno dalla propria area politica e culturale di riferimento, ad elevare la qualità bipartisan del dibattito, ancorandolo alla ricerca delle migliori soluzioni anziché a sterili proclami ideologici. Ecco, Kypseli intende contribuire ad un salto di qualità nel dibattito pubblico italiano, analizzando problemi e prospettando soluzioni».

Di istituzioni simili, però, ce ne sono già in Italia…

«Non mi risulta. Kypseli è unico perché intende contribuire a generare idee innovative ispirate alla sensibilità conservatrice e riformista che ha a cuore l’Italia e il suo futuro e che oggi è maggioritaria. Si propone come realtà inclusiva che dà maggiore visibilità a quest’area culturale ingaggiandola in modo proattivo e interattivo attraverso proposte e contenuti innovativi offerti in modo dinamico, agile e fruibile».

Chi sono i fondatori?

«È una realtà che abbiamo appena costituito con Francesco Filini, responsabile dell’ufficio studi di Fratelli d’Italia e Domenico Lombardi, un passato da dirigente, esperto e consigliere scientifico di numerosi think tank internazionali. In particolare, il sottoscritto presiede il consiglio direttivo, Lombardi è il Segretario generale. La struttura è agile, inclusiva ed aperta. A settembre lanceremo il sito esterno».

Il programma sembra ambizioso. Come contate di realizzarlo?

«Kypseli è un generatore di idee, in quanto tale aperto al contributo di tutti. Si avvale di un comitato scientifico costituito da esperti di prim’ordine provenienti dal mondo delle professioni e dell’accademia. Fornirà un contributo strutturato alle nostre attività che si concentreranno prevalentemente su politiche economiche e riforme dell’economia».

Ma se si vuole incidere sulle politiche economiche occorre valorizzare anche la dimensione europea e internazionale, non trova?

«Esattamente. Valorizzando la proiezione internazionale dei suoi membri, Kypseli partecipa a progetti con partner di elevato standing per contribuire, condividere e divulgare le proprie attività. Appena nata, Kypseli è stata già invitata a dare il proprio contributo a importanti network internazionali e a partecipare alle rispettive attività. L’obiettivo è di chiarire i margini di autonomia che l’Italia ha nel formulare le sue politiche e, quando fossero significativamente condizionate dal contesto europeo e internazionale, come influenzarlo a proprio vantaggio, sempre nell’interesse dell’Italia».

Per esempio?

«Le rispondo con un esempio concreto. È proprio di qualche giorno fa la notizia dell’emissione di nuova liquidità internazionale per 650 miliardi di dollari da parte del Fondo monetario internazionale, il cuore della cooperazione monetaria multilaterale. All’Italia da oggi arriverà un “tesoretto” di 20 miliardi di dollari. Una proposta del genere, in Italia, era stata avanzata prima sul piano tecnico e, poi, fatta propria sul piano politico da Giorgia Meloni. Nonostante le critiche pretestuose, oggi quell’idea è diventata realtà. Occorre, ora, un dibattito su se e come utilizzare quei 20 miliardi di dollari di cui stranamente nessuno parla…».

Un’ultima domanda, come nasce il nome del vostro think tank?

È molto semplice. Deriva dal greco antico e significa alveare. È tratto da una celebre frase di Marco Aurelio, richiamando l’idea di laboriosità, l’autonomia coniugata a un profondo senso di comunità e l’entusiasmo del costruire insieme.

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