Lotta all’evasione, il governo va verso un buco miliardario. Maurizio Leo: “Mancano le basi”

20 Feb 2020 18:37 - di Luciana Delli Colli
evasione

Agenzie fiscali senza guida, nessun incentivo all’emersione e un rapporto sempre più complicato tra contribuenti e fisco. Sono numerosi gli elementi che rendono difficile la lotta all’evasione annunciata con grande enfasi dal governo. E che, soprattutto, fanno dubitare che il governo possa raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ha dichiarato. Con tutto ciò che comporta per i conti pubblici italiani. A lanciare l’allarme è stato Maurizio Leo, candidato del centrodestra alle elezioni suppletive del primo marzo per il collegio di Roma 1 della Camera e tributarista di spicco nel panorama italiano, e non solo.

Il governo verso un preoccupante flop

“Per il governo raggiungere gli obiettivi annunciati della lotta all’evasione sarà molto arduo. Le agenzie fiscali sulla carta dovranno recuperare nel 2020 oltre 17 miliardi dalla lotta all’evasione. Ritengo che l’operazione sia molto complessa perché l’ ammontare massimo del recupero risale a quando si ricorse alla volontary disclosure per ottenere risorse aggiuntive. Volontary disclosure di cui quest’anno non ci si potrà avvalere“, ha chiarito l’esponente di FdI, a margine degli Stati Generali delle Professioni dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, al centro congressi la Nuvola di Roma.

Per la lotta all’evasione mancano i presupposti di base

“Inoltre le agenzie fiscali non hanno ancora il comitato di gestione. Questo vuol dire – ha spiegato Leo – che è come se fossero società di capitali senza consiglio di amministrazione. Quindi, non in grado di poter gestire efficacemente l’operatività. In più i meccanismi delle compensazioni e l’inasprimento degli adempimenti per gli appalti, come ha detto oggi giustamente Giorgia Meloni nel suo intervento agli Stati Generali delle Professioni dei dottori commercialisti e degli esperti contabili – ha concluso – non semplificano i rapporti con i contribuenti e rendono il fisco sempre più oppressivo”.

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