Napoli, Maresca suona la carica: «Da Pd e M5S clientele sulla pelle dei cittadini. Ora basta»

6 Ago 2021 13:30 - di Redazione
Maresca

«A Napoli, secondo dati di Open Bilanci del 2019, la spesa investita in welfare è quattro volte inferiore rispetto a quella impiegata per il settore a Milano. Secondo una stima del Miur, invece, dei 90 mila bambini al di sotto di tre anni che non hanno accesso al nido, il 34 per cento è campano. Due esempi lampanti dell’insipienza con cui negli ultimi anni la sinistra ha governato anche sul piano delle politiche sociali e dell’attenzione alle famiglie e ai più fragili». È un vero e proprio atto d’accusa contro chi ha governato la Capitale del Sud quello formulato da Catello Maresca, candidato sindaco del centrodestra a Napoli.

Maresca: «Investire nel vero welfare»

In effetti, insieme a Torino, il capoluogo campano è l’unica grande città sempre amministrata da sindaci e giunte di sinistra. In quest’area rientrano a pieno titolo gli uscenti, la grillina Chaira Appendino e l’arancione Luigi de Magistris. Sotto la Mole e sotto il Vesuvio, il centrodestra non è mai stato messo alla prova. Ma mai dire mai. Tanto più che Maresca (come Damilano a Torino) nella vittoria crede fermamente. Non a caso, la sua strategia consiste nello schiacciare i grillini sui dem e costringerli cosi a condividerne le gravi responsabilità. «Il modello proposto da Pd e M5S per Napoli in questa campagna elettorale – ricorda infatti Maresca – non è altro che la brutta copia del passato. Il solito metodo clientelare e consociativo delle cooperative che un pezzo della coalizione di Manfredi conosce bene».

«Fondi Pnrr per l’edilizia scolastica»

Il Pd, appunto. «Noi – aggiunge l’ex-magistrato anticamorravogliamo dare ai napoletani i servizi che meritano lasciando loro piena libertà. Lavoriamo per far sì che i cittadini possano richiedere le prestazioni di cui hanno bisogno e scegliere gli operatori che li erogano». Dalle parole ai fatti: il pensatoio di Maresca sta già studiando l’utilizzo delle risorse del Pnrr destinate all’edilizia scolastica. L’obiettivo è finanziare l’ampliamento dei posti negli asili nido e la realizzazione di centri di aggregazione destinati a giovani e anziani. Netta la conclusione: «Non è più tempo delle clientele sulla pelle dei napoletani».

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