Di Battista gela Conte: ma quale candidatura, non rientro nel M5S che sostiene il governo dell’accozzaglia

13 Ago 2021 19:15 - di Chiara Volpi
Di Battista Conte

Di Battista gela Conte. A poche dal retroscena lanciato da Il Giornale e ripreso da Libero, l’ex movimentista uscito dal M5S sbattendo la porta continua a ribadire il suo no. E le ragioni del suo diniego a un possibile ritorno: anche se a richiamarlo è il nuovo leader Giuseppe Conte con cui, ammette lo stesso duro e puro dall’Aventino dell’addio, si sente praticamente tutti i giorni…

Di Battista gela Conte: niente ritorno in campo

E così, intervistato da Luca Sappino per In Onda, anche su La7 Dibba continua a dichiararsi sordo al richiamo delle sirene grilline e insensibile a qualunque lusinga avanzata sotto forma di proposta elettorale o di ritorno in campo. Preferendo, alla discesa nell’arena delle candidature, l’autoesilio da cui dispensare consigli e lanciare invettive. E così, da dietro le quinte del M5S, ma a favore di camera per La 7, Di Battista ancora ieri commentava: «Mai mi sarei aspettato di vedere il Movimento 5 stelle sostenere un governo mostre. Un’accozzaglia: io lo chiamo assembramento».

Di Battista a Conte: solo con l’addio al governo tornerei nel M5S

E anche se, aggiunge poi a stretto giro il “Che de’ noantri”, con l’ex premier Conte «ci scriviamo abbastanza regolarmente», la sua posizione resta la stessa. O benservito al governo, o nessun riavvicinamento. Certo, si concede una battuta il fondamentalista anti-sistema, «non gli dico sempre di lasciare il governo, altrimenti sarei uno stalker. Però – sottolinea prima di cambiare discorso – gliela butto là. Spero si renderà conto che uscire dalla maggioranza sarebbe l’opzione migliore anche per lui. In quel caso tornerei nel Movimento. Poi vediamo il programma»...

E sulla candidatura alle suppletive nel collegio di Primavalle-Roma…

Insomma, se Conte puntava tutto (o quasi) sulla candidatura di “Dibba” alle suppletive nel collegio di Primavalle-Roma. Con la speranza, in caso di successo, di assicurarsi la presenza in Aula di un fedelissimo da sguinzagliare contro il governo e l’ala governista del M5S, capitanata da Luigi Di Maio, ha fatto male i suoi conti. E a spiattellarglielo in faccia in tv è lo stesso delfino di Conte che, su La7, riguardo alla candidatura di cui si parlava in questi giorni, spariglia le carte e neutralizza ogni possibile mossa dell’avvocato: «Conte sa che finché sostengono questo governo io resto dall’altra parte della barricata. Inutile insistere, non rientro nel Movimento 5 stelle fino a quando sosterrà questo governo indecoroso».

«Tanti nel Movimento sono contenti che io stia fuori dal M5S»…

Governo che l’ala dura governista del Movimento, come gli alleati del Pd, non hanno nessuna intenzione di mollare: trasformando le dichiarazioni di Di Battista in un periodo ipotetico dell’irrealtà. Tanto che, lo stesso ex pentastellato  osserva: «Mi interessano i temi fondamentalmente. Io sono intransigente su certi valori e tanti nel Movimento, non Giuseppe Conte, sono contenti che io stia fuori dal M5s». E il pensiero vola spontaneamente a Di Maio, ma Di Battista non vuole fare nomi e più elusivo che mai, conclude: «Mah… Tanti pensano che la carriera politica sia più importante della battaglia ideale».

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