Stretta di Zaia, subito tamponi a chi torna da paesi a rischio. Scenario possibile? Tanti positivi, pochi ricoveri

20 Lug 2021 15:00 - di Lara Rastellino
Zaia

Luca Zaia incassa l’attestazione di stima del senatore Pd Andrea Marucci, che su Twitter posta: «”Oggi i ricoverati sono tutti non vaccinati: questa è la realtà”, dice il Governatore del Veneto. Ascoltate Luca Zaia non Matteo Salvini». Ma, soprattutto, prosegue spedito sulla linea anti-Covid, presidiando il territorio che governa con controlli puntuali e monitoraggi mirati che, per esempio, lo portano ma disporre tamponi in aeroporto per chi rientra dai paesi a rischio. Come a mettere in discussione eventuali provvedimenti al vaglio del governo: tipo le misure alla base del passaggio di colore delle regioni per cui suggerisce una valutazione in base al tasso di ospedalizzazione. Ma andiamo con ordine…

Zaia: «In Veneto tamponi in aeroporto per chi rientra dai paesi a rischio»

Come riporta, tra gli altri, il Gazzettino.it di ieri, il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia ha illustrato l’ordinanza anticipata nei giorni scorsi. E che sarà in vigore da martedì 20 luglio fino al 31 agosto prossimo. Spiegando: «Alla luce degli sviluppi della diffusione nel mondo dei contagi da variante D del Covid ho firmato poco fa una nuova ordinanza che istituisce misure di controllo e sicurezza per chi arriva negli aeroporti veneti». Così, alle informazioni il governatore aggiunge anche un commento: «Con l’ordinanza di ieri per i controlli a chi arriva dai paesi a rischio negli aeroporti ci siamo sostituiti al governo. In teoria era una decisione che spettava all’esecutivo, ed è anche per questo che non ho voluto farli obbligatori. Ma – aggiunge perentorio Zaia – sono “fortemente consigliati”».

Basta recarsi in uno dei 60 centri delle Ulss del Veneto. Non serve prenotarsi e il test è gratuito

Poche ma incisive parole con cui il presidente del Veneto Luca Zaia, in un’intervista ad Antenna 3 Veneto, ha ribadito la validità della sua ordinanza di ieri. Un punto fermo attraverso da cui il governatore riparte, rilanciando anche oggi il suo appello: «A tutti quelli che rientrano da viaggi, non solo dai paesi a rischio, ma da qualsiasi paese all’estero, consiglio di farsi il tampone, non appena sbarcato all’aeroporto, o in porto. Oppure nelle 24 ore successive all’arrivo in auto o in treno. Basta che ci si rechi in uno dei 60 centri tamponi delle Ulss del Veneto. Non è necessaria la prenotazione. Ed è gratuito. Siamo l’unica regione in Italia a fare i tamponi gratis», ha quindi concluso Zaia con una punta di orgoglio e la solita fermezza.

Zaia: «Il passaggio di colore sia legato al tasso di ospedalizzazione»

Non solo. Nel corso dell’intervista all’emittente locale, il governatore veneto dopo aver illustrato i suoi ultimi provvedimenti anti-covid copntenuti nell’ordinanza di ieri, passa ad esaminare e commentare le misure al vaglio del governo. E tuona: «Non ha alcun senso nello scenario attuale decidere il passaggio di fascia per le regioni in base alla percentuale di infetti sulla popolazione. Il passaggio di colore deve essere legato al tasso di ospedalizzazione. Basti pensare che in Veneto nelle ultime 24 ore abbiamo avuto 600 nuovi positivi e soli tre nuovi ricoveri».

Lo scenario possibile secondo Zaia: tanti positivi. Per lo più asintomatici. Con pochissimi ricoveri

Un dato, quello dei nuovi contagi e della tipologia a cui rimandano in sede di tracciamento, che fa dire a Zaia che: «I ricoveri di oggi sono tutti di persone non vaccinate». E che, dunque, «lo scenario che si va a profilare è quello di tanti positivi. Per la stragrande maggioranza asintomatici. Ma con pochissimi ricoveri. E questo grazie ai vaccini. Oggi abbiamo superato i 5 milioni di dosi in Veneto. E ad ottobre avremo l’82-83% dei veneti vaccinati. Quindi lo scenario sarà ben diverso da quello dello scorso ottobre».

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