Pensionato ucciso al bancomat, preso anche il secondo assassino complice dell’albanese: è di Tricase
E’ stato sottoposto a fermo dai carabinieri del Comando provinciale di Lecce il presunto complice del cittadino di origini albanesi, già catturato, dell’omicidio di Giovanni Caramuscio, il pensonato ex direttore di banca di 69 anni, ucciso davanti agli occhi della moglie venerdì sera a Lequile mentre effettuava un prelievo di denaro contante da un apparecchio bancomat.
Pensionato ucciso al bancomat, in manette Andrea Capone
Si tratta di Andrea Capone, 28 anni, di Tricase, residente a Lequile. Sabato pomeriggio i militari avevano sottoposto a fermo, anche in questo caso in base a un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo salentino, Paulin Macaj, considerato l’uomo che avrebbe esploso i colpi d’arma da fuoco fatali durante la tragica rapina. Nei confronti di entrambi pende l’accusa di omicidio aggravato in concorso, porto abusivo di arma alterata e ricettazione dopo l’omicidio del pensionato al bancomat.
Lo ha incastrato una felpa scura
L’elemento che lo ha incastrato è rappresentato da una felpa scura a maniche lunghe ritrovata in un pozzo vicino al luogo della rapina dai vigili del fuoco, su indicazione di un testimone, e che, come emerge dalle immagini dei filmati estrapolati dai sistemi di videosorveglianza passati al setaccio dagli inquirenti del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Lecce, era quella che Capone avrebbe indossato la sera della rapina.
Felpa che lo stesso Capone ha indossato anche in altre occasioni, così come evidenziato in alcune foto pubblicate sul suo profilo social facebook. Ora Capone si trova nel carcere di Lecce in attesa della convalida del fermo.