Chiara, il gip: «Deve restare in carcere. Non si è pentito e si è vantato con un’amica»

1 Lug 2021 16:11 - di Redazione
Chiara

L’assassino di Chiara Gualzetti, già nei giorni precedenti al delitto avrebbe voluto «farla finita». Ieri, come riporta Repubblica, durante la convalida del fermo, davanti al gip del Tribunale dei Minori, il 16enne ha raccontato: «Alcuni giorni prima volevo ucciderla, ma assieme a noi c’erano altri ragazzi e ho dovuto rinviare». Il ragazzo, si legge ancora nel quotidiano, ha confermato la confessione resa lunedì notte ai carabinieri e al pm Simone Purgato. Ha poi ripercorso i momenti del delitto e confermato di aver ucciso perché continuava a sentire «la voce di un demone che Chiara morisse».

Omicidio di Chiara, l’ordinanza del gip

Il gip del tribunale per i minorenni di Bologna, Luigi Martello nell’ordinanza, in possesso dall’Adnkronos con cui ha convalidato il fermo,  ha scritto che il 16enne non ha mostrato segni di pentimento: deve restare in carcere. E questo per «evitare la commissione di reati della stessa indole attesa la mancanza di scrupoli, di freni inibitori, di motivazioni  e di segnali di resipiscenza quasi emergono dal tenore dei messaggi vocali inviati ad un’amica subito dopo i fatti». Il suo modo di agire, di estrema violenza, «rende particolarmente elevata la pericolosità attinente al rischio di reiterazione del reato».

«Incapacità di autocontrollo»

Il carcere appare, dunque, l’unica misura idonea vista «la estrema violenza e la determinazione dimostrate durante tutto il corso dell’aggressione, che ha avuto una durata significativa, ed ha visto il giovane colpire ripetutamente con violenza con coltellate al collo, al petto ed alla gola la vittima ed infine colpirla anche con calci e soprattutto l’incapacità di autocontrollo il che rende particolarmente elevata la pericolosità attinente al rischio di reiterazione del reato».

Il legale del 16enne: Possiamo scegliere tra Riesame o Cassazione»

L’avvocato Tanja Fonzari, difensore del 16enne ha spiegato all’Adnkronos: «Adesso possiamo scegliere se fare il Riesame o ricorrere in Cassazione, stiamo valutando. È possibile andare in Cassazione sia per la convalida del fermo che per la misura, oppure è possibile rivolgersi al Riesame solo per la misura».

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