Meloni a Galli Della Loggia: «Perché mai dovrei picchiare quelli di CasaPound o Forza Nuova?»

2 Lug 2021 19:47 - di Stefania Campitelli

”Io sono la prima che volentieri accetta delle critiche e, quando ritengo che siano infondate, offro il mio punto di vista”. Parola di Giorgia Meloni che, durante la presentazione del suo libro a Perugia, non si sottrae alle domande sull’ultimo affondo di Ernesto Galli Della Loggia dalle colonne del Corriere. Il consiglio ‘democratico ‘ di allontanare a suon di botte gli estremisti dal suo movimento.

Meloni a Galli Della Loggia: perché dovrei picchiare CasaPound?

“Nel caso specifico – spiega la leader di Fratelli d’Italia – io non condividevo la sua analisi e continuo a non condividerla. E la condivido ancora meno dopo la replica che ha fatto. Dove sostanzialmente dice che noi dovremmo picchiare quelli di CasaPound piuttosto che di Forza Nuova…”. Organizzare, insomma,  squadracce post-fasciste per ripulire Fratelli d’Italia. Del resto editorialista del Corriere non è nuovo a lezioni di democrazia e civiltà all’indirizzo della Meloni. Una vera ossessione nelle ultime settimane.

“Faccio notare che alle nostre manifestazioni non vengono”

Perché mai? “Oltretutto – fa notare la Meloni –  si tratta di movimenti che alle nostre manifestazioni non vengono, tanto per chiarire. Ma che quando si presentano alle elezioni, non mi risulta che il Viminale li abbia dichiarati fuorilegge. Comunque – sorride –  per Galli Della Loggia, li devo menare io. Mi sembra una tesi un po’ forte quella che è stata sostenuta. Però l’argomentazione che noi abbiamo proposto era difficile da smontare…”.

La leader di FdI: spero si voti presto

Archiviato l’appello delirante dell’editorialista del Corriere, i riflettori si spostano sull’attualità. Elezioni del presidente della Repubblica, governo Draghi, centrodestra, candidati alle amministrative. ”C’è una possibilità, anzi per noi è una speranza, che si possa andare a votare appena dopo l’elezione del capo dello Stato”, osserva l’ex ministro della Gioventù. “Credo che sicuramente questo sarà uno scenario aperto nel caso in cui Draghi dovesse andare al Colle. In ogni caso, confido che la legislatura finisca il prima possibile”.

Cashback, meglio tardi che mai

Meglio tardi che mai. È, invece, il commento sferzante sulla retromarcia del governo sul cashback. ”Avevo chiesto a Draghi il 3 marzo di sospendere questa idiozia del cashback. Una cosa assolutamente folle, nel momento in cui rischi la chiusura del 40% delle imprese. Ci si è arrivati dopo altri tre mesi, meglio tardi che mai…”.

Sì alla federazione, no al partito unico

Sul futuro del centrodestra Fratelli d’Italia non si muove di un centimetro. Niente partito unico. Nessuna riedizione del Popolo della Libertà 2.0. Sì, invece, alla federazione se serve agli alleati a tenere dritta la barra della navigazione a Palazzo Chigi. “Secondo me con la federazione Lega e Fi fanno una cosa intelligente. È un modo per rafforzarsi al governo. Invece credo poco ai partiti unici, perché le nostre differenze sono un valore aggiunto”.

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