Il perito della strage di Bologna Coppe in un libro elenca le anomalie delle prime indagini sulla bomba
Nel 2018 Danilo Coppe viene nominato perito dalla Corte d’Assise di Bologna nel nuovo processo a Gilberto Cavallini nell’ambito della Strage di Bologna e con la consapevolezza di poter accedere ad oggetti presenti in prossimità. Ora nel libro Crimini Esplosivi (Mursia, pagg. 406, Euro 18,00) Coppe racconta i risultati rivoluzionari della sua perizia e mette sotto la lente d’ingrandimento le lacune della prima fase delle indagini sulla strage.
Una mancata regia investigativa
Come si legge nel libro «sono emersi fin dall’inizio i chiari segni di una mancata regia investigativa nelle prime indagini e nelle varie perizie svolte. Alcuni esempi: – non sono mai state cercate le foto della sala d’attesa prima dell’esplosione nonostante fosse necessario ricostruire la scena dell’evento; – non sono mai stati cercati documenti che potessero avvalorare o meno le dichiarazioni di vari testimoni tecnici; –mai è stato verificato il contenuto delle riprese televisive girate nell’immediatezza dell’attentato, che invece hanno permesso spunti fondamentali dal punto di vista tecnico; – non sono state fatte sistematicamente radiografie a tutte le vittime per estrarre eventuali frammenti che potenzialmente potevano contenere parti dei dispostivi d’innesco. Ad alcune di queste mancanze si è potuto porre rimedio, ad altre no”.
L’esplosivo usato era di chiara provenienza bellica
“Con il contributo dell’Ausiliario medico legale, il dottor Stefano Buzzi, sono stati predisposti i campioni sui quali si è potuta svolgere un’analisi al microscopio elettronico, che ha dato risultati rivoluzionari e fondamentali per l’attribuzione della reale natura dell’esplosivo usato… all’epoca delle prime analisi la presenza di stabilizzanti da cariche di lancio ha permesso di rilevare la possibile presenza di nitroglicerina, appunto quale ingrediente primario dei propellenti militari a conferma che l’esplosivo individuato su tutti i reperti provenienti dai diversi nostri filoni investigativi fosse in realtà una miscela di TNT e RDX di chiara provenienza bellica…A titolo personale posso affermare di aver visto raramente come nel processo 2018-2019 sulla strage di Bologna una tale armonia fra Corte, Pubblici Ministeri e avvocati di tutte le parti in causa, uniti in una palese ricerca della verità, qualunque essa fosse. Credo che il materiale prodotto nel processo del 2019 servirà soprattutto solo nei prossimi anni”.
L’uso degli esplosivi dai Conquistadores ai giorni nostri
In Crimini Esplosivi Danilo Coppe, che oltre ad aver svolto l’ultima perizia sulla Strage di Bologna ha curato tra le altre cose l’abbattimento controllato delle campate più alte del Ponte Morandi di Genova, analizza e descrive gli usi criminali degli esplosivi nei più importanti attentati e crimini della storia umana dai Conquistadores ai giorni nostri, partendo dallo studio di molti documenti ancora inediti. Da Piazza Fontana a Gioia Tauro ai più recenti attentati dell’Isis, tanto per citarne alcuni, Danilo Coppe analizza da un punto di vista tecnico e quindi apolitico centinaia di crimini per dare nuova luce a questioni irrisolte anche nella vicenda, tutta italiana, del secolo scorso, e per dare una spiegazione a tanti eventi che hanno funestato la nostra civiltà con una chiave di lettura più comprensibile a tutti.
Come dichiara l’autore “lavorando a questo testo sono stato vittima della serendipità. Sono giunto a fare diverse riflessioni che potranno permettere di riscrivere tante storie: eroismi che non lo sono stati, inesattezze storiche, innocenti colpevolizzati e colpevoli impuniti, se non solo dalla giustizia terrena, almeno da quella storica”.