Covid, salgono contagi, ricoveri e decessi (+1). Bassetti: «Basta con il bollettino quotidiano»

30 Lug 2021 19:08 - di Redazione
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Ammontano a 6.619 i nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto ai 6.171 di ieri, per un totale di 4.343.519 dall’inizio dell’epidemia. I decessi sono 18 contro i 19 registrati ieri. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute sulla diffusione del Covid-19 in Italia. Quanto ai tamponi effettuati, oggi sono 247.486 rispetto ai 224.790 di ieri, con un rapporto tamponi-positivi al 2,7 per cento. Il numero degli attualmente positivi è di 82.962: Oltre 4mila (4.478) in più rispetto a ieri, mentre i dimessi/guariti sono 2.117 per un totale di 4.132.510 dall’inizio dell’epidemia. Sono invece 201 le persone ricoverate in terapia intensiva, con un incremento di sette unità rispetto sempre a ieri.

Il bollettino: «Veneto, Lazio, Toscana e Sicilia più colpite»

I ricoverati con sintomi sono 1.812, in aumento rispetto ai 1.730 di ieri. A livello territoriale, le Regioni con il maggior numero di contagi sono il Veneto (1.046), il Lazio (845), La Sicilia (724) e la Toscana (720). Contro la diffusione quotidiana del bollettino si scaglia l’infettivologo Matteo Bassetti. Lo aveva già fatto, a suo tempo, il professor Zangrillo. «Credo che bisognerebbe avere il coraggio di non dare i numeri ogni sera – azzarda Bassetti -. Altrimenti, dovremmo fare il bollettino di ogni altra malattia». In un’intervista all’agenzia Agi Bassetti ha enunciato le tre “C” (convivenza, consapevolezza, conoscenza) per mettere all’angolo il virus, varianti comprese.

L’infettivologo: «Con il virus c’è ormai convivenza»

L’infettivologo si sofferma sulla Delta oggi dominante (95 per cento dei contagiati). «Ma noi – spiega – è ormai un mese che vediamo persone contagiate da questa variante e, grazie ai vaccini, possiamo capire che gli effetti clinici in questa ondata sono ben diversi dai precedenti». È stato possibile perché diversa è l’intensità di contagio. «Grazie ai vaccini – argomenta – il moltiplicatore è cambiato. Prima ogni 100 contagi, due persone finivano in terapia intensiva. Oggi ce ne vanno tre ogni 5mila».  Da qui la sua ricetta basata sulle tre “C”. «Bisogna essere prudenti, ma tranquilli e non allarmare la gente. Questa – conclude l’infettivologo – è convivenza con il virus». È per questo che il bollettino quotidiano non serve più.

 

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