Covid, 2.898 casi e 11 morti. Brusaferro: «L’età dei contagi è 28 anni, dei ricoveri 50 anni»

16 Lug 2021 18:51 - di Eleonora Guerra
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Sono stati 2.898 i nuovi casi di Covid in Italia nelle ultime 24 ore, ieri erano stati 2.455. Dunque, si conferma il trend di crescita nei contagi e anche per quanto riguarda i decessi oggi i numeri sono in aumento: 11 a fronte dei 9 di ieri. Intanto, l’Istituto superiore di Sanità ha divulgato l’identikit anagrafico dei nuovi contagiati e ricoverati: l’età mediana per la diagnosi è di 28 anni e dei ricoverati è di 50 anni.

Covid: in aumento nuovi casi e terapie intensive

I tamponi ieri sono stati 205.602 con un tasso di positività che sale all’1,4% rispetto all’1,2% di ieri. Si registra anche un nuovo lieve aumento dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che oggi salgono a 161, vale a dire 8 in più di ieri, con 13 nuovi ingressi. Ieri i pazienti in terapia intensiva erano stati due in più rispetto al giorno precedente, con 11 nuovi ingressi. I numeri dei ricoveri nei reparti Covid ordinari, poi, parlano di un solo paziente in meno in ospedale, per un totale di 1.088 cittadini ricoverati. Ieri il calo era stato di 19 pazienti. Gli attualmente positivi sono poi 1.814 in più rispetto a ieri per un totale di 42.714 e crescono anche le persone in isolamento domiciliare, che sono 1.807, e passano da 39.658 a 41.465 persone. I dimessi e guariti sono stati 1.070 che portano a 4.110.649 il totale da inizio.

Speranza: «Giusto modificare i parametri dei colori»

«In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione contro Covid-19, è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori», ha detto alla riunione organizzata dalla nuova presidenza slovena Ue con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia il ministro della Salute, Roberto Speranza, aprendo alle richieste delle Regioni.

Calano le età mediane di contagi (28 anni) e ricoveri (50 anni)

È stato poi l’Istituto superiore di Sanità a chiarire che l’età mediana delle persone che oggi finiscono in ospedale sta scendendo. Al primo ricovero è di 50 anni. «L’età mediana alla diagnosi», invece, «è di 28 anni e stiamo toccando un valore molto basso, più basso anche del picco minimo che abbiamo toccato la scorsa estate», ha spiegato il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, illustrando l’analisi dei dati del monitoraggio regionale Covid della Cabina di regia. Spiegando che, al 13 luglio, «l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in aree mediche rimane intorno al 2%», Brusaferro ha aggiunto anche che «rimane in lieve calo l’età mediana per l’ingresso in terapia intensiva e l’età mediana al decesso è un po’ più instabile e rimane sopra 70 anni».

Brusaferro: «Proteggere gli over 60 per evitare effetti critici»

Brusaferro, quindi, ha ricordato che per fermare la crescita dei ricoveri ed evitare un aumento dei decessi «il punto chiave è raggiungere il traguardo della vaccinazione con due dosi quanto prima possibile». Un obiettivo che deve riguardare in particolare le fasce d’età più a rischio, ancora in ritardo sui vaccini. «Soltanto il 57% nella fascia 60-69 anni ha completato il ciclo vaccinale. Nel caso dei 70-79enni solo il 74%. E sappiamo che oggi nel nostro Paese sono circa 2 milioni e mezzo le persone con più di 60 anni che non hanno iniziato la vaccinazione», ha ricordato Brusaferro, sottolineando che «si tratta di un bacino d’utenza particolarmente critico in una fase in cui la circolazione del virus sta riprendendo e procederà nella sua diffusione. È estremamente importante – ha concluso il presidente dell’Iss – proteggere queste persone per evitare gli effetti più critici».

 

 

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