Assaltarono l’auto di Salvini e aggredirono un giornalista a Bologna: condannati 11 teppisti rossi
L’assalto all’auto di Salvini, avvenuta 7 anni fa, è costato salato a undici attivisti dei centri sociali bolognesi. “Grande soddisfazione per me e per i bolognesi. La violenza non è mai la soluzione. Bologna, sede dell’università più antica d’Europa, non merita di essere infangata da pochi delinquenti. Sarò in città lunedì 19 luglio, con gioia, col candidato sindaco e per raccogliere firme per i referendum sulla giustizia”. Lo dice il leader della Lega commentando le condanne per undici estremisti di sinistra che nel 2014 assaltarono la sua macchina e aggredirono un giornalista.
Il giudice del Tribunale di Bologna Alessandra Testoni ha infatti stabilito condanne da 4 mesi ad 1 anno e 6 mesi per 11 attivisti dei collettivi bolognesi accusati, a vario titolo, di aver assaltato nel 2014 l’auto di Salvini e di avere aggredito il giornalista del Resto del Carlino Enrico Barbetti. Altri cinque attivisti hanno ricevuto una sentenza di assoluzione. Anche per loro, la Procura aveva chiesto condanne fino ad un massimo di due anni.
Nel novembre 2014, i teppisti rossi circondarono e assalirono l’auto su cui viaggiava Salvini con Lucia Borgonzoni, ora sottosegretario alla Cultura, e con l’attuale sindaco di Ferrara Alan Fabbri, al termine di una visita al campo nomadi di via Erbosa, nella periferia di Bologna.
Ecco i reati contestati agli assalitori dell’auto di Salvini
I reati contestati, a vario titolo, sono violenza privata, danneggiamento aggravato e lesioni aggravate. Sette degli imputati dovranno inoltre risarcire la Lega, Salvini, Borgonzoni e Fabbri, parti civili nel processo, con la cifra di 10 mila euro ciascuno. Il risarcimento a Barbetti, anche lui parte civile, da parte degli attivisti condannati per averlo aggredito, sarà liquidato in sede civile, ma nel frattempo dovranno pagare una provvisionale al cronista di 10 mila euro e risarcire con la stessa cifra l’Editoriale Nazionale srl e l’Aser (entrambe parti civili).
Gli imputati dovranno pagare anche le spese legali e processuali delle parti civili. Per 10 degli 11 condannati è stata decisa la sospensione della pena, a condizione che risarciscano i danni alle parti civili entro 30 giorni dal momento in cui la sentenza diventerà irrevocabile.