Agenzia delle dogane, trasparenza addio: va in prescrizione il processo del concorso-farsa
Sfocia in un clamoroso nulla di fatto la vicenda giudiziaria relativa al concorso-farsa indetto nel 2012 dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per la copertura di 69 posti di dirigente. Nell’ultima udienza del processo penale in corso a Roma, i giudici hanno infatti annunciato che la prescrizione scatterà il prossimo 16 agosto. Una vera beffa per i tanti concorrenti che confidavano di trovare in tribunale quella trasparenza loro negata da una procedura concorsuale a dir poco truffaldina. Ma è stata una beffa anche per chi, come il combattivo sindacato Dirpubblica, si è costituito parte civile a differenza di altre organizzazioni di tutela dei lavoratori. La storia del concorso-farsa – dicevamo – comincia a dicembre 2012 con i test preselettivi. Le prove scritte sono fissate a luglio 2013 e quelle orali un anno dopo.
I temi in Gazzette Ufficiali contraffatte
Tanti i candidati, ma nessuno di loro può sapere che il concorso è stato bandito con uno scopo ben preciso: sanare la posizione di oltre cento funzionari nominati dirigenti “incaricati a tempo“. Il sistema per agevolarli è ingegnoso: le tracce dei temi, opportunamente sviluppate e quindi pronte per essere copiate, finiscono in Gazzette Ufficiali contraffatte. Ognuno dei 69 fortunati ne ha una poiché ne è ammessa la consultazione durante le prove. Se non fila tutto liscio come olio è solo perché uno dei beneficiari si trova fuori all’ultimo momento per far spazio ad un altro con santi ben più potenti dei suoi in seno all’Agenzia. Per tutti risposta, il concorrente sedotto e abbandonato ricorre al classico “muoia Sansone con tutti i Filistei”: denuncia prima se stesso e poi tutti i suoi ormai ex-complici.
Il dg dell’Agenzia designato dai 5Stelle
Il concorso passa così sotto la lente di ingrandimento della magistratura: amministrativa prima e penale poi. Alla sbarra, tra gli altri, finiscono il presidente della Commissione giudicatrice, Enrico Maria Puja, e il commissario Alberto Libeccio. Nel muro di omertà qualche breccia si apre e alcuni candidati ammettono che il concorso era truccato. Si muove anche l’Agenzia che, a seguito di un audit interno, il 21 settembre scorso annulla la procedura in autotutela. Ma ormai è tardi. L’ingiustizia ha fatto il suo corso bloccando il processo. Chissà se il direttore generale dell’Agenzia Marcello Minnenna esulterà per l’intervenuta prescrizione. Dubbio legittimo, alla luce della sua provenienza 5Stelle. Che dite, lo batterà un colpo a commento di questa pagina nera scritta dall’Agenzia delle Dogane?