Sorpresa, il Conte leader non funziona e Travaglio s’infuria: «Così la Meloni arriva al 50 per cento»

16 Giu 2021 11:25 - di Marzio Dalla Casta
Travaglio

Non c’è peggio sordo di chi non vuol sentire. Davvero. Chiedere, per conferma, a Marco Travaglio, ormai a un passo dall’accanimento terapeutico nei confronti degli amati-odiati 5Stelle. Ogni giorno a dispensare consigli, lanciare moniti e a sparare avvertimenti. Ma niente da fare: un editoriale al giorno non toglie la crisi di torno. E il M5S è sempre lì che annaspa, si contorce e rincula nei sondaggi. Di fronte a cotanta indifferenza, chiunque alzerebbe bandiera bianca. Non Travaglio, però, che barcolla ma non molla l’avvincente braccio di ferro ingaggiato contro la realtà. Ricordate? Aveva scommesso tutto su Conte dopo averlo scambiato per un vero leader. Tempo un paio di sortite del predetto, e già si rammarica che «inspiegabilmente parla poco di contenuti e molto di formule».

Travaglio: «Parla più di formule che di contenuti»

E chi l’avrebbe mai detto? Già, davvero non c’era da aspettarselo da uno che ha per mesi impallato il video con il suo sottovuoto spinto a base di «nuovo umanesimo» ed altre corbellerie del genere. Ancor meno convince Travaglio il corteggiamento di Giuseppi ai moderati. «In giro non se ne vede l’ombra», giura. E sapete perché? Semplice: «Sono tutti incazzati, o confusi, o terrorizzati». Giusto. Strano però che non ne approfondisca il motivo oltre la pandemia. Dovrebbe, invece, visto che di riffa o di raffa da ben tre anni i suoi beniamini poggiano le loro terga sulle poltrone di governo. E che, tranne gli ultimi quattro mesi, nei precedenti trenta ad alloggiare a Palazzo Chigi è stato proprio Conte. Dovrebbe, ma non può, perché poi dovrebbe assumersi pro-quota la propria responsabilità nella semina di vento a piene mani.

«A Torino candidi la Appendino»

Anche qui, ricordate? Parlamento occupato dai corrotti, mafia padrona dello Stato, no corruzione no appalti, la Casta e via col vento. È così che insieme ad altri ha dissodato il terreno per preparare l’avvento dei puri e degli onesti. Ed è per questo che ora si muove come una mucca pazza. Infatti, mentre lamenta la mancata alleanza con il Pd sprona Conte a convincere la Appendino a ricandidarsi a Torino contro il partito di Letta. Sarebbe stata condannata in primo grado, ma Travaglio garantisce per lei sostenendo che i cittadini non hanno bisogno di «fumisterie». «Lo capiranno i nostri eroi – si legge in fondo al suo editoriale di giornata – prima che la Meloni arrivi al 50 percento?». Forse sì, forse no. Più probabile che i pentastellati eroi si convincano che, almeno per loro, Travaglio è più un problema che una soluzione.

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