Secondo dose dei vaccini in vacanza, la spuntano le Regioni e FdI: Figliuolo ha dato il via libera
Via libera del generale Francesco Paolo Figliuolo ai vaccini in vacanza. Il commissario ha infatti firmato la lettera che le consente, accogliendo la sollecitazioni delle Regioni. Figliuolo ha comunque voluto comunque sottolineare di considerare la misura «più uno spot che una necessità», perché già esiste «una flessibilità nella prenotazione della seconda dose».
Sui vaccini in vacanza la spuntano le Regioni
«La Conferenza delle Regioni mi ha chiesto la possibilità di fare in casi particolari la seconda dose in vacanza. Ho appena firmato la risposta, per la struttura va bene e ci stiamo organizzando», ha detto Figliuolo che all’inizio del dibattito sul tema aveva, invece, invitato gli italiani a regolare le vacanza in base al vaccino. Anche le Regioni si sono dette pronte. A commentare subito il via libera è stato, in particolare, il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che ha fatto sapere di aver già sentito anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, con il quale aveva siglato un accordo di reciproco scambio per poter vaccinare anche i cittadini delle rispettive regioni. «Stiamo mettendo a punto gli ultimi aspetti tecnici. Saremo operativi al più presto», ha detto Cirio a proposito delle seconde dosi in vacanza. La possibilità di somministrare i vaccini in vacanza era stata sollecitata anche da FdI.
Figliuolo: «La sfida si vince tra giugno e luglio»
Per il generale, intervenuto a 24 Mattino su Radio 24, «la sfida si vince tra giugno e luglio, ad agosto ci potrebbe essere una piccola flessione, ma approfitto per invitare gli italiani a aderire in massa a questa campagna vaccinale che sta dando i suoi frutti». «Per questa settimana il target è fare una media di 550mila vaccini al giorno, dalla prossima gradualmente faremo oltre. Aumentare si può, ma è subordinato all’afflusso dei vaccini», ha proseguito Figliuolo, ribadendo che l’obiettivo è «vaccinare l’80% della popolazione entro fine settembre. «Quello rimane un punto fermo, poi è nelle mani del presidente del Consiglio e del governo».
Quello che succede dopo questa campagna
Ma il generale si è soffermato anche su quello che accadrà dopo questa campagna vaccinale. Innanzitutto parlando delle ipotesi sulla durata della copertura. «Ci stiamo organizzando come se questo vaccino durasse un anno e quindi abbiamo già opzionato, e siamo in fase acquisitiva, di concerto con l’Unione europea una quantità tale di vaccini per coprire tutta la popolazione con un’ulteriore dose e anche con una robusta riserva». Dal 2022, però, ha aggiunto, «si dovrà andare gradualmente verso l’ordinarietà, anche perché i ministeri e gli attori in gioco devono pian piano riabituarsi a prendersi i propri spazi e le proprie responsabilità». «Dal punto di vista organizzativo – ha spiegato Figliuolo – vedo un passaggio dagli hub più grandi, che piano piano si devono dismettere, a un riconcentrarsi verso gli ospedali , le case delle salute, i medici di base e i pediatri, le farmacie, e anche i punti vaccinali aziendali».