“Sanpa” premiato ai Nastri d’Argento, scoppiano le polemiche. La Verità: «È un’inchiesta fake»

19 Giu 2021 13:25 - di Redazione
Sanpa

Al Maxxi premio speciale “Nastri d’Argento ” a Sanpa, la docuserie di Netflix sulla comunità di San Patrignano. Un premio che provoca già polemiche. Così come il docufilm ha fatto discutere e amareggiato chi da anni lotta contro la diffusione delle droghe. In tanti hanno espresso nei mesi scorsi solidarietà alla comunità di San Patrignano. Da Giorgia Meloni a Maurizio Gasparri, da Vittorio Feltri a Red Ronnie scesi tutti in campo in difesa di Vincenzo Muccioli. Un eroe per la destra e per le famiglie dei tanti giovani che ha salvato dalla droga.

Sanpa: «Tutto viene azzerato ai Nastri d’Argento»

Ora dopo l’annuncio del premio a far sentire la sua voce è La Verità in un articolo dal titolo: Al Maxxi premi a Sanpa. Una fake inchiesta. «Quando si parla di giornalismo d’inchiesta televisivo – si legge – la mente corre a Peter Arnett sul tetto dell’hotel Rasheed di Baghdad durante la guerra del Golfo, ai reportage di Marcello Alessandri dal Medio Oriente e della sfortunata Ilaria Alpi a Mogadiscio. Dove la qualità professionale e il coraggio sostituiscono il copione. Tutto ciò viene azzerato ai Nastri d’Argento dove domina il pensiero unico in salsa dem».

Sanpa, La Verità: «Demolita la figura di Muccioli»

Quest’anno, scrive ancora La Verità, «”per la particolare importanza nel settore giornalistico” il sindacato dei colleghi ha dato una menzione speciale a Sanpa, la docuserie di Netflix Italia che ha demolito la figura di Vincenzo Muccioli a 25 anni dalla morte, sulla falsariga della narrazione della sinistra ortodossa di allora (e di oggi). Non per nulla a ospitare l’evento sarà il Maxxi romano di Giovanna Melandri».

Nell’articolo si osserva che il sottotitolo recita “Luci e tenebre di San Patrignano”. «Ci si chiede dove siano le luci nella docu-fiction di Cosima Spender costruita sulle testimonianze dei detrattori – qualcuno già condannato in tribunale per diffamazione -, enfatizzata da trovate filmiche per accreditare il lager, con catene che si muovono ad arte, colpi di pistola che uccidono i manzi in macelleria».

«Servirebbe un giornalismo d’inchiesta»

E infine scrive La Verità: «Così scopriamo che la character assassination (alla fine Muccioli viene dipinto come un santone omosessuale mandante di omicidi) oggi è un simbolo da seguire. Eppure in Sanpa la comunità che oggi ospita 1.000 ragazzi, che in 40 anni ha salvato 26.000 vite, che insegna un lavoro nei 40 laboratori, che reinserisce il 75% degli ospiti drug free, che strappa i minori dal flagello delle droghe sintetiche, che fa risparmiare allo Stato 28 milioni all’anno, non esiste. Dov’ è finita? Servirebbe il giornalismo d’inchiesta».

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