Roma, immigrato con l’Aids devasta il centro a Torre Maura e sputa sangue sui poliziotti

22 Giu 2021 13:26 - di Redazione

Attimi di follia e tanta paura nel centro di accoglienza di Torre Maura, alla periferia est di Roma. Dove ieri un immigrato del Mali di 21 anni, sieropositivo, ha iniziato a dare in escandescenze. Devastando la struttura a colpi di mazza e mandando in frantumi porte e finestra. Dopo aver minacciando un’operatrice che ha dato l’allarme. Poi, una volta intervenuti i poliziotti per placarlo, si è scagliato contro gli agenti. Ferendosi per poterli infettare con il proprio sangue.

Torre Maura, un africano sieropositivo devasta il centro di accoglienza

Secondo la ricostruzione del Tempo, infatti, la furia dell’africano è andata alle stelle con l’arrivo delle forze dell’ordine. Che ha tentato di colpire con un estintore e con un maniglione divelto da una porta antipanico. Poi, all’arrivo dei rinforzi, altre due pattuglie inviate dal commissariato Casilino nuovo, ha iniziato a tagliarsi le braccia, succhiando il sangue con la bocca e sputandolo in direzione degli agenti. Che, fortunatamente, dopo vari tentativi di fuga, sono riusciti a immobilizzare l’immigrato richiedente asilo. E a mettergli le manette. Con l’accusa di “violenza, resistenza, minaccia a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato”.

Colpisce gli agenti e cerca di infettarli con il suo sangue

Tutti i poliziotti intervenuti saranno tutti sottoposti alla profilassi per l’Aids. E sono stati refertati con una prognosi che varia dai 3 ai sette giorni a seconda delle lesioni riportate. Restano da accertare le cause che hanno scatenato l’ira dell’immigrato del Mali. E se abbia ferito qualche ospite o operatore del centro d’accoglienza. Traore Soumalia, malato di aids, era ospite del centro di accoglienza come richiedente asilo.

Violenze e proteste al centro di accoglienza di Roma est

La struttura è nota alla cronaca per altri episodi di violenza da parte degli immigrati. In passato diedero alle fiamme mobili e materassi per protestare contro la quarantena. Nella struttura, infatti, circa 60 immigrati erano in isolamento dopo che due ospiti erano risultati positivi al coronavirus. Violenze e proteste anche contro un blitz anti-droga che si è concluso con l’arresto di cinque nordafricani. L’ultimo episodio conferma le condizioni di pericolo e insicurezza in cui vivono i residenti delle periferia est della Capitale. A causa del centro di accoglienza che il commissariato Casilino conosce bene. Una situazione di degrado che degenera di giorno in giorno. E che spaventa i cittadini lasciati sempre più soli e impotenti dall’amministrazione Raggi. Che in 5 anni non ha mosso un dito di fronte alle richieste di aiuto dei residenti del municipio in balìa degli immigrati. Cittadini esausti. Anche quelli di provata fede comunista, anche i tesserati del Pd, anche i compagni di una volta. Come ha dimostrato l’incandescente protesta dello scorso 2 aprile, quando scesero in piazza

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