“Prendi il cioccolatino col veleno”. Oscurato il sito che ha portato al suicidio Fabio e altri ragazzi
Il sito spiegava dettagliatamente come compiere un suicidio. Forniva indicazioni come questa: «Prendi una stanza in hotel dove stare tranquillo e sentirti ancora più estraneo». Poi «mangia un cioccolatino per coprire il sapore del veleno. Associalo con un medicinale antivomito». Da frasi come queste, trovate nelle chat dei due ragazzi romani di 18 anni che si sono tolti la vita tra il febbraio del 2020 e il dicembre scorso, è partita l’indagine della Procura di Roma. Gli inquirenti per ora hanno oscurato il sito in questione, Sanctioned Suicide. Il prossimo passo sarà trovare e punire i folli criminali che lo gestivano.
Le frasi erano indicazioni per non espellere la sostanza tossica e portare così a compimento l’intento suicida. Erano queste in sostanza le indicazioni che venivano suggerite sul web su ‘Sanctioned Suicide’ per cui è stato disposto l’oscuramento del sito. Nella community erano iscritti oltre 17000 utenti.
La community era accessibile in chiaro. Forniva «istruzioni» su come assumere salnitro di sodio. Si tratta di una sostanza tossica che si trova comunemente in commercio ed è utilizzato per la conservazione degli alimenti.
In base a quanto accertato dal pm Giulia Guccione, titolare del fascicolo, gli aspiranti sucidi ottenevano informazioni via chat anche sui medicinali da assumere per evitare che il corpo espellesse la sostanza velenosa. Dalle chat è emerso che ai giovani veniva consigliato di mangiare un cioccolatino e un medicinale antivomito dopo avere ingerito il veleno.
E’ nata dall’analisi dei cellulari di due diciottenni che si sono tolti la vita in hotel a Roma l’indagine che ha portato all’oscuramento di un sito internet che ospitava una community con oltre 17.000 inscritti in tutto il mondo, tra cui anche ragazzi italiani, tutti legati dal comune interesse di trovare supporto concreto e morale nel portare a compimento propositi suicidari. Uno di questi, Fabio Gianfreda, (nella foto) 19 anni di Latina, era venuto nella Capitale per compiere il gesto estremo.
Almeno due giovani si sono tolti la vita leggendo le istruzioni
Dal sito che istigava al suicidio, ora oscurato, Sanctioned suicide, gli iscritti ricevevano le ‘istruzioni’, tramite chat in inglese, per suicidarsi tramite l’assunzione di un preparato a base di salnitro, sostanza in commercio utilizzata per la conservazione degli alimenti, e anche le indicazioni sui farmaci da assumere. Dall’analisi delle chat, secondo quanto emerso dalle indagini della Polizia Postale coordinate dal pm della procura di Roma Giulia Guccione, nella comunità si fornivano diversi consigli come l’assunzione di un cioccolatino, di un farmaco antiemetico e anche il luogo dove portare a termine il gesto, come nei casi accertati, in hotel.
Ora è caccia ai responsabili del sito che è istigava al suicidio
Oltre ai due casi su cui indaga la procura di Roma ci sarebbe un altro suicidio riconducibile alla community avvenuto nei mesi scorsi a Palermo. Nel caso di una vittima sono stati i familiari a scoprire la chat sul cloud del cellulare.
In particolare, la Polizia Postale sta portando avanti accertamenti per verificare l’identità di gestori o moderatori della community. Probabilmente risiedono in Europa, che si offrivano per aiutare i giovani a togliersi la vita. Ancora ignoto il numero preciso delle vittime effettive. Nelle chat, oltre alle ricette per il suicidio, i curatori suggerivano anche la dieta da intraprendere qualche giorno prima dell’atto finale. Il tutto per non rimettere la sostanza tossica ingerita e consentire alla stessa di sviluppare tutto il suo effetto venefico.