Omicidio Ciatti, scarcerato il principale indagato: il ceceno che sferrò il calcio mortale torna libero

22 Giu 2021 20:01 - di Greta Paolucci
Omicidio Ciatti

Vergogna Spagna, il caso dell’omicidio Ciatti si aggiorna all’ultima novità giudiziaria. Quella di cui non avremmo mai voluto dare conto: scarcerato il principale indagato. Il ceceno che sferrò il calcio mortale a Niccolò torna libero… Alla fine l’assassino ha avuto la meglio: le autorità spagnole hanno rimesso a piede libero il 17 giugno scorso Rassoul Bissoultanov, il ceceno indagato per l’omicidio del 22enne fiorentino Niccolò Ciatti. La vittima, pestata a morte senza alcun motivo l’11 agosto 2017 in una discoteca di Lloret de Mar in Spagna. Il suo carnefice è di nuovo a piede libero: una equazione che grida vendetta.

Omicidio Ciatti, l’ultima vergogna arriva dalla Spagna: scarcerato il principale indagato

Sconcerto e indignazione per gli ultimi sviluppi giudiziari sul caso, che è toccato proprio al padre del giovane, Luigi Ciatti, annunciare dopo aver ricevuto le informazioni dai suoi legali in Spagna. Nei giorni scorsi il papà di Niccolò aveva manifestato timori per l’imminente scarcerazione. Un timore che aveva la sua ragion d’essere, a quanto pare, dal momento che si è concretizzato accreditando il peggiore degli scenari possibili… Il ceceno, dunque, è tornato in libertà per scadenza dei termini della detenzione preventiva, fissati in quattro anni. Ossia, quattro anni non sono bastati alla Spagna per aprire e chiudere il processo.

Omicidio Ciatti, torna a piede libero il ceceno che sferrò il calcio mortale a Niccolò

Bissoultanov è stato sottoposto all’obbligo di firma settimanale presso il Tribunale di Girona, dove il 26 novembre inizierà il dibattimento. Il ceceno, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca St. Trop, insieme a due connazionali, improvvisamente prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò più. Morì in ospedale alcune ore dopo.

Solo qualche mese fa, Fdi era tornato a chiedere giustizia e verità per Niccolò

E pensare che, solo qualche mese fa, Fdi era tornato a chiedere giustizia e verità per Niccolò. Esortando la Spagna a celebrare il processo, anche nel timore – oggi puntualmente verificatosi – che l’imputato potesse tornare in libertà libero e, addirittura, diventare latitante. È stato un sì unanime, quello che aveva promosso la mozione presentata a nome della Regione Toscana da Fdi. Primo firmatario Francesco Torselli. Un sollecito che suonava da monito, e che impegnava la Regione a invitare le autorità spagnole a concludere il processo prima che maturassero i tempi della scarcerazione dell’imputato.

Il sollecito a celebrare il processo in un’interrogazione di Fdi

Perché, come rilevava in epoca non sospetta Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale della Toscana, e primo firmatario della mozione approvata a gennaio, bisognava accelerare i tempi della giustizia spagnola. «Sono passati 4 anni ed ancora non è neanche partito il processo che dovrà far luce sulla morte di Niccolò Ciatti a Lloret de Mar. E ad agosto – ricorda l’esponente di FdI – l’unico ceceno attualmente in carcere, sarà liberato». E così è stato. Vergognosamente…

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