La Variante Delta si fa strada: 24 casi tra Piacenza e Cremona. Italia 5ª al mondo col 26% dei contagi

22 Giu 2021 16:03 - di Martino Della Costa
Variante Delta

La Variante Delta si fa pericolosamente strada anche da noi: 24 casi indicano un focolaio tra Piacenza e Cremona. E per il Financial Times il nostro Paese è quinto al mondo per numero di contagi: ben il 26% dei riscontri. Tra i quali quelli rilevati dall’Asl di Piacenza che in sei giorni ha sequenziato, rintracciato e isolato 24 casi di Variante Delta, la mutazione del virus del Covid originatasi in India. Tutti provengono dal polo logistico piacentino anche se non tutti lavoratori del polo. Lo riporta La Libertà, sottolineando che sono due le aziende coinvolte con 10 dipendenti infettati dalla variante Delta. Gli altri 14 sono amici, conoscenti o parenti stretti. Diversi positivi abitano nel Cremonese dove sono residenti e si spostano verso Piacenza utilizzando anche mezzi pubblici.

Variante Delta: 24 casi per un focolaio tra Piacenza e Cremona

A quanto apprende l’Adnkronos, l’Ats Valpadana, in costante contatto col sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, sta effettuando delle verifiche con l’Asl di Piacenza per avere dei riscontri. Ma al momento non risultano evidenze di focolai a Cremona. Ieri in tutto il Cremonese si sono registrati 5 positivi al coronavirus, di cui due casi nella città amministrata da Galimberti. Certo, l’indagine condotta dal dipartimento di Sanità pubblica non ha fin qui riscontrato casi gravi. Ma i virologi sono già in allarme: e se per Andrea Crisanti «la Variante Delta di Sars-CoV-2 è destinata a diventare dominante in Italia. Se è vero quello che hanno detto gli inglesi, cioè che ha un indice di trasmissione più alto, è evidente che ha un vantaggio competitivo e quindi si espanderà», prevede drammaticamente il virologo di Padova. Le cose potrebbero peggiorare anche per Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, che intervistato dal quotidiano Corriere della Sera ha dichiarato: «Credo che ci attenda un’estate abbastanza tranquilla, ma ci aspetta un colpo di coda».

Variante Delta, l’allarme dei virologi: causerà una nuova ondata di contagi

Le cose potrebbero peggiorare anche per Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, che intervistato dal quotidiano Corriere della Sera ha dichiarato: «Credo che ci attenda un’estate abbastanza tranquilla, ma ci aspetta un colpo di coda». Insomma, in generale, e visto il precedente inglese, ci aspetta un nuovo aumento di contagi da coronavirus. E’ questo in sintesi quello dichiarato dal virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, che intervistato dal quotidiano Corriere della Sera ha dichiarato: «Credo che ci attenda un’estate abbastanza tranquilla, ma ci aspetta un colpo di coda». Ne consegue, che sarà molto importante, addirittura decisivo, il ritmo della campagna vaccinale. Anche perché, come sottolineato anche dal Financial Times in queste ore, l’Italia è quinta al mondo per la percentuale di casi dovuti alla variante Delta.

Il report del Financial Times: Italia 5ª al mondo col 26% dei contagi

Più precisamente, come riporta il sito dell’Ansa: «Con il 26% dei casi, l’Italia è al quinto posto nel mondo fra i Paesi in cui è maggiore la circolazione della variante Delta». Nel dettaglio: «La stima pubblicata dal Financial Times sulla base delle sequenze genetiche del virus depositate nella banca internazionale di dati genetici Gisaid e dei dati provenienti dall’istituto di ricerca belga Sciensano, indica inoltre che la variante Delta è dominante in Gran Bretagna e Portogallo, dove la concentrazione è rispettivamente del 98% e il 96%. Seguono gli Stati Uniti con il 31%. Quindi Italia (26%). Belgio (16%). Germania (15%). Francia (6,9%).

Ma da noi resta dominante la variante Alfa

Ma c’è di più. L’analisi del Financial Times, che si riferisce a un arco di tempo compreso fra il primo gennaio e il 16 giugno 2021, indica inoltre che in Gran Bretagna, Portogallo e Russia «all’aumento della diffusione della Variante Delta corrisponde un progressivo calo nella circolazione della variante Alfa». Un trend non ancora riscontrato negli Stati Uniti, in Italia, in Belgio e in Germania, dove la variante Alfa sembra essere ancora quella decisamente dominante.

 

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