Fdi-Ecr: tuteliamo le eccellenze ittiche italiane e le piccole imprese della pesca

15 Giu 2021 21:20 - di Redazione
Fdi pesca

La pesca, un settore strategico, e non solo per le eccellenze ittiche, ma in quanto cruciale sul tema della sovranità territoriale delle nostre acque. Oggi pomeriggio, allora, si è svolto nel pomeriggio il webinar emblematicamente intitolato Il mare e la pesca. Difendiamo le eccellenze ittiche e la territorialità delle acque italiane, organizzato dalla delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo sulla pagina Facebook di Fdi, al quale sono intervenute alcune categorie di settore.

L’intervento di Giorgia Meloni al webinar di Fdi-Ecr

«La delegazione di Fratelli d’Italia-Ecr al Parlamento europeo ha voluto dedicare al tema della pesca e della sovranità territoriale delle nostre acque un appuntamento di rilievo che ha visto la partecipazione di alcuni tra i più importanti rappresentanti del comparto. E la significativa testimonianza del comandante del peschereccio Aliseo, recentemente attaccato e sequestrato in Libia». Così il co-presidente del gruppo Ecr Raffaele Fitto, e il capodelegazione Fdi-Ecr Carlo Fidanza, hanno voluto presentare il dibattito introducendo i lavori del webinar appena concluso.

La pesca e la sovranità territoriale delle nostre acque

Nel corso del quale è intervenuta Giorgia Meloni, sottolineando nello specifico che «l’Unione europea deve nuovamente esortare le autorità libiche a ratificare la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (UNCLOS) e permettere ai nostri pescatori di svolgere la loro attività in condizioni di assoluta sicurezza. E nel pieno rispetto delle leggi internazionali. Nello specifico, all’articolo 4 la Convenzione dichiara che ogni Stato è libero di stabilire l’ampiezza delle proprie acque territoriali, fino ad un massimo di 12 miglia marine. Mentre alcuni stati come la Libia, che non ha mai ratificato la convenzione, applicano arbitrariamente limiti più che raddoppiati. Creando le situazioni di assoluto pericolo che ben conosciamo e che abbiamo descritto».

Non solo Libia: anche Egitto, Tunisia e Algeria creano problemi ai pescatori sardi

«Tutto questo – ha proseguito la leader di Fdi – è già stato ampiamente denunciato da Fratelli d’Italia in tutte le sedi. È sempre più necessaria una presa di posizione ferma e concreta del governo italiano nei confronti di qualsiasi altro atto intimidatorio contro le nostre imbarcazioni. In quanto non è solo la Libia a preoccuparci, ma anche paesi come l’Egitto, la Tunisia e l’Algeria che stanno creando non poche problematiche ai pescatori sardi. Le acque italiane non possono essere oggetto di ripetuti sconfinamenti con lo scopo di depredare le nostre risorse ittiche ed essere la meta designata dagli scafisti per lo sbarco dei clandestini» ha concluso la Meloni.

La concorrenza sleale delle flotte extra Ue ha portato a un sensibile calo dei fatturati

«Negli ultimi anni – hanno spiegato Fitto e Fidanza – il settore ha subito un forte ridimensionamento causato dalla costante riduzione delle giornate di pesca. E dalla concorrenza sleale delle flotte extra Ue che hanno portato ad un sensibile calo dei fatturati e ad una conseguente diminuzione delle imbarcazioni della flotta. Ma difendere le nostre marinerie per noi significa anche tutelare la territorialità delle nostre acque – hanno proseguito – e ribadire l’importanza del rispetto degli accordi internazionali da parte di tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo».

Urge porre fine alle attività vessatorie contro i nostri pescherecci

Proprio per questo, ha spiegato l’eurodeputato Fdi-Ecr Raffaele Stancanelli durante la videoconferenza, «in Commissione Pesca del Parlamento europeo ho presentato, in qualità di relatore, un’importante iniziativa sugli stock ittici nel Mar Mediterraneo. Porre fine alle attività vessatorie contro i nostri pescherecci e garantire che i pescatori possano svolgere le proprie legittime attività senza tenere rappresaglie, sono le richieste principali che abbiamo avanzato alla Commissione Europea. Sabato scorso a Mazara del Vallo ho raccolto il grido di aiuto di tanti pescatori siciliani che non si sentono al sicuro a causa delle continue aggressioni, come l’ultima, gravissima, al motopeschereccio Aliseo».

L’importanza della sostenibilità e la necessità di regole comuni

Del resto, «l’acquacoltura italiana è una realtà storica basata sulla sostenibilità sociale, economica ed ambientale», ha dichiarato il direttore dell’Associazione Piscicoltori Italiani Andrea Fabris. «In Italia alleviamo specie ittiche diverse e produciamo con l’acquacoltura eccellenze alimentari quali il caviale, di cui siamo i primi produttori in Europa. Nell’ottica della revisione della politica dell’Ue per la pesca e l’acquacultura bisogna tenere conto del fatto che essa è caratterizzata da piccole e medie imprese e occorre poi raccogliere i cambiamenti delle abitudini dei consumatori dovuti dell’emergenza Covid», ha quindi aggiunto Fabris.

Serve un accordo per mettere fine alle ingiustizie

Affidando poi la conclusione al presidente Fedagripesca Sicilia, Nino Accetta, che ha chiosato asserendo: «Ormai da un ventennio i nostri Pescatori sono sotto attacco da parte della Commissione Europea in nome di una sostenibilità ambientale della quale essi stessi sono i primi garanti. In questa striscia di mare le regole devono essere uguali per tutti. Quindi serve urgentemente un accordo con i paesi rivieraschi se si vuole parlare di sostenibilità ambientale. È la politica che deve intervenire sottoscrivendo accordi che mettano fine a queste ingiustizie».

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