Tifosi in piazza Duomo. Sala: in altre città sarebbe accaduto lo stesso. Ma il sindaco è sotto attacco
Scene da evitare. Le immagini dei trentamila tifosi neroazzurri assiepati in piazza Duomo per festeggiare lo scudetto dell’Inter gridano vendetta. Un maxi assembramento, in palese violazione della normativa anti Covid. Fumogeni e cori, le mascherine (quando c’erano) quasi sempre abbassate. E questo mentre nelle scuole superiori milanesi si va in presenza al 70% e si discute ancora sul riempimento (al 50%) dei mezzi di trasporto pubblico.
Tifosi in piazza Duomo, il sindaco sotto accusa
Quei festeggiamenti sono un pugno nello stomaco ai tanti cittadini chiusi in casa che rispettano le norme anti-covid. E rischiano di trasformarsi in un incendio di contagi. Che preoccupa il ministero della Sanità. Si potevano evitare? Che cosa ha fatto il sindaco Beppe Sala per gestire un evento ampiamente prevedibile? Per due giorni non ha parlato. Oggi con un messaggio video ha tentato la difesa. Buttandola in politica.
Sala si difende attaccando la Lega
“La situazione era certamente prevedibile. Ma non è pensabile che si potesse evitare che i tifosi scendessero in piazza. Sarebbe stato così in qualunque città italiana. Con prefetto e questore abbiamo analizzato la possibilità di chiudere piazza Duomo. Ma i rischi superavano i benefici. Perché i tifosi si sarebbero riversati in spazi più piccoli e con meno vie di fuga”.
“Sappiamo che nessuno si è fatto male…”
E i controlli? Di fronte alle polemiche il sindaco di Milano si accontenta di esibire come una medaglia l’assenza di incidenti. “Sappiamo he nessuno si è fatto male e che le forze dell’ordine hanno fatto rispettare a tutti il coprifuoco e non è poco “. Poi va al contrattacco della Lega. E della proposta di Salvini di portare i tifosi a San Siro per gestirli meglio. “Che assembramenti ci sarebbero stati nell’ingresso e nell’uscita allo stadio? Questa è stata l’ideona di uno che ha fatto il ministro dell’Interno”. E giù polemiche per un viceministro e due consiglieri comunali leghisti ‘colpevoli’ di aver festeggiato. “Che postavano foto allegramente”, accusa Sala. “Capisco che le immagini di piazza Duomo abbiano colpito la sensibilità di tanti. Capisco meno la strumentalizzazione politica per racimolare qualche voto in più”. Da che pulpito.
Sileri: “Tra 2 settimane conteremo i contraccolpi sui contagi”
Ma il rischio contagio c’è. Come sottolinea Pierpaolo Sileri. “Fa male vedere piazza Duomo con 30 mila tifosi urlanti, in festa, molti senza mascherina. Quelle persone hanno dimostrato di non avere un briciolo di buon senso. Vuol dire che si sottovaluta ancora troppo il rischio”. Se c’erano positivi – prosegue il sottosegretario alla Salute, “è sicuramente avvenuto qualche contagio. Quanti, potremo dirlo solo tra due settimane”. E fa due conti. “Sappiamo che l’incidenza in Lombardia è di circa 14 casi ogni 10 mila abitanti. Se in piazza Duomo c’erano 30 mila persone, allora 45 di loro doveva essere positivi. Quante ne hanno infettate, a loro volta, difficile dirlo. Per altro, in piazza non c’erano solo milanesi. Ci sarà stata gente arrivata da Varese, Cremona, Pavia e altri comuni vicini. Parlerei quindi di possibili ripercussioni sulla Lombardia, non solo su Milano”.
I social all’attacco: perché i tifosi possono fare questo casino?
Intanto sui social divampa la polemica. Soprattutto nei confronti del primo cittadino. “Sindaco, perché i tifosi dell’Inter possono fare questo casino. E noi comuni mortali dobbiamo rispettare le regole anche per andare a mangiare una pizza?”, è uno dei tanti commenti su Facebook contro il primo cittadino. “Attendiamo un Suo comunicato sui maxi assembramenti a Milano in Duomo per lo scudetto. Che senso ha il coprifuoco e le limitazioni alle libertà costituzionali fondamentali per i cittadini per poi permettere un maxi assembramento di persone?”. “Ma le forze dell’ordine dove sono? Milano è una bolgia in questo momento! Non siete stati in grado di gestire gli assembramenti al Duomo e a Piazza Castello”