“Segnalate gli assembramenti”: Raggi vuole tutti spioni. I romani non ci stanno: “Controlla tu”

27 Mar 2020 16:09 - di Sveva Ferri
raggi

Alla giunta Raggi piace assai. Ai romani un po’ meno. È il meccanismo della delazione, della spiata, della chiamata ai cittadini perché puntino il dito contro il vicino che, secondo lui, sta commettendo qualche infrazione. E così, quando sul profilo Twitter di Roma Capitale è comparso l’invito a segnalare all’autorità “assembramenti di persone che ritieni in contrasto con le regole dell’emergenza sanitaria”, i primi commenti sono stati di insulti. Più o meno espliciti.

I cittadini contro la delazione (che non serve a niente)

Una reazione, quella dei romani, sulla quale pesa anche la consapevolezza di una certa ipocrisia dell’amministrazione, come fa notare il sito di informazione 7Colli, riportando il cinguettio di un cittadino che riassume il pensiero di molti. “Tipo quando provavo a segnalare: parcheggiatori abusivi; cassonetti immondizia rotti; discese invalidi occupate; assembramenti di persone moleste; marciapiedi luridi; buche del manto stradale; lampioni non funzionanti; panchine divelte; campi rom non autorizzati”. Su Twitter è poi un’altra cittadina, Anna, a sottolineare che “ci sono assembramenti di clandestini, in tutta Roma. Avete avuto ordini di non disturbare lo straniero? Altrimenti io non me lo spiego! Lamorgese – conclude Anna – invece di denunciare il sindaco, che vada a rastrellare ciò che le è caro!”.

Una “smanietta” che non passa

E, ancora, “quando la finirete con questa smanietta di delegare compiti di pubblica sicurezza a cittadini che non hanno né dovrebbero avere alcuna autorità di intervenire sui loro pari non sarà mai troppo presto”, sottolinea un altro utente. Non è la prima volta,infatti, che la giunta Raggi sperimenta il metodo della segnalazione. Un tentativo che, però, ha sempre avuto soprattutto il sapore della delazione, più che della chiamata alla responsabilità civica, e che non pare si sia rivelato efficace contro i problemi della città.

“Che male abbiamo fatto per beccarci la Raggi?”

E forse il punto della questione va ricercato nella cultura a marchio grillino che sottende a iniziative di questo genere, come fa notare ancora una volta 7Colli. “La fissazione è sempre la stessa: mettere gli uni contro gli altri, nel peggiore stile grillino della prima ora. Qualcuno prima o poi – si legge su 7Colli – segnalerà anche un pericoloso assembramento di imbecillità dalle parti del Campidoglio”. “Bisognerebbe conoscere gli strateghi della comunicazione del sindaco. Sapere quanto ci costano. Che male abbiamo fatto per beccarci la Raggi e questi senzapietà che ci infliggono simili corbellerie. La campagna #restateacasa – conclude quindi l’articolo – sembra valere per tutti tranne che per voi. Fareste meno danni, senza Smart working, ovviamente”.

 

Commenti

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  • Sergio Martiri 28 Marzo 2020

    Io penso che la Raggi abbia ragione. Finiamola con l’omertà, ogni cittadino dovrebbe sentire il DOVERE di collaborare con le Istituzioni segnalando atti criminali e comportamenti e comportamenti contrari alla sicurezza e alla salute. Non possiamo lamentarci sempre senza dare il nostro supporto, tutti facciamo parte di questa società e a determinare se sia più o meno evoluta e apprezzata è proprio il nostro comportamento perchè tutti siamo corresponsabili del “disastro Italia”, non fatevi illusioni.