Quirinale, le ambizioni di Casini e i piani di Renzi. Il ruolo del centrodestra nella partita

13 Mag 2021 10:03 - di Francesco Severini
Quirinale

Quirinale, ancora grandi manovre. Ed è sempre Ilario Lombardo sulla Stampa a darne conto, sulla base dei quotidiani boatos che attorno al prossimo inquilino del Colle si sussurrano. Il giornalista del quotidiano torinese cita una fonte del Pd che gli avrebbe confermato che in ballo non ci sono solo Mattarella (cui si chiederebbe il bis come a Napolitano), Cartabia e Draghi.

Quirinale, le trattative sul nome di Casini

No. Sarebbero in stato avanzato anche le trattative sul nome di Pierferdinando Casini. Trattative che implicano anche un certo protagonismo da parte dei partiti di centrodestra, in primis Forza Italia. Tanto che è proprio una fonte di Forza Italia a confermare che quel nome fa parte ormai della partita. “Casini è in partita nel caso in cui Mattarella non fosse disponibile per un altro mandato, anche a termine, fino alle elezioni politiche del 2023. Quelle che dimezzeranno il numero dei parlamentari”. Ora, è noto che fare un nome per il Quirinale non sempre significa lanciarlo in pista, anzi spesso si tratta di un espediente per togliere di mezzo un candidato scomodo.

La regia di Matteo Renzi dietro le manovre sul Quirinale

Ma il fatto è che oltre all’interesse di Pd e Forza Italia vi sarebbe anche la regia di Matteo Renzi lo stesso che è riuscito con spregiudicatezza e tenacia a portare a Palazzo Chigi Mario Draghi. E ora vorrebbe raddoppiare con la carta Casini. Perché Renzi sarebbe pronto a battersi per questa ipotesi? “La scelta di Casini – sottolinea la Stampa – potrebbe in un solo colpo isolare il M5S, spaccare il Pd, e indebolire ulteriormente l’alleanza giallorossa…Di sponda con Base riformista, la corrente del Pd guidata dal ministro Lorenzo Guerini e da Luca Lotti, nata sulle ceneri del renzismo dopo la scissione di Italia Viva e ancora maggioritaria tra gli eletti democratici, Renzi vuole portare tutto il centrodestra sul nome dell’ex leader dell’Udc. Casini ha un po’ il ruolo di outsider tipico del canone quirinalizio. Ed è anche l’anello di congiunzione tra centrosinistra e centrodestra”.

La carta Casini metterebbe i grillini in minoranza

Alla fine, con l’arte tipica dei vecchi Dc, Casini potrebbe spuntarla. Sostenuto da “una buona fetta del Pd, i governatori di centrosinistra guidati dal suo conterraneo Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna con cui è in ottimi rapporti, e Forza Italia”. Lega e Fratelli d’Italia invece “potrebbero essere sedotti dal fatto che si tratterebbe del primo presidente della Repubblica che non è storicamente figlio del centrosinistra“. E i grillini finirebbero in minoranza. Un particolare non di poco conto per le strategie di Matteo Renzi.

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