Italia in zona gialla, finalmente una buona notizia. Ma Speranza avverte: «Prudenza e gradualità»
Italia zona gialla oggi, con ristoranti aperti, spostamenti liberi e in generale regole meno stringenti, poi da giugno zona bianca per le regioni più virtuose. Intanto, almeno per ora, spariscono zona rossa e zona arancione dalla mappa del Paese. L’ultimo cambio di colore con il passaggio alla fascia attualmente più bassa di rischio Covid riguarderà quasi sicuramente la Valle d’Aosta, l’unica regione ancora in zona arancione. «Con il monitoraggio» Covid-19 «e le conseguenti ordinanze di oggi l’Italia sarà tutta in area gialla. È il risultato delle misure adottate finora, del comportamento corretto della stragrande maggioranza delle persone e della campagna di vaccinazione. Continuiamo su questa strada con fiducia, prudenza e gradualità». Lo scrive su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza.
Zona gialla, il report dell’Iss
Dopo le riaperture annunciate dal governo Draghi con l’ultimo decreto, il cambio di colore che porta tutta l’Italia in zona gialla è di fatto sancito dai dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità. I dati sono incoraggianti. «Questa settimana accelera ancora il calo dell’incidenza», pari a «73 per 100mila abitanti (10-16 maggio) vs 103 per 100mila (3-9 maggio), dati del flusso dell’Iss». È quanto emerge dalla bozza del report Iss-ministero della Salute sul monitoraggio dei dati Covid relativi alla settimana dal 10 al 16 maggio. Il dato di incidenza dal flusso ministero Salute è pari a 66/100mila, rispetto a 96/100mila della scorsa settimana.
Tutte le Regioni e Province autonome «hanno un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 1». Sono dunque “classificate a rischio basso”. «Questa settimana nessuna Regione o Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica».
Terapie intensive sotto la soglia critica
Il documento evidenzia che «il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (19%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 2.056 (11 maggio) a 1.689 (18 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (19%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 14.937 (11 maggio) a 11.539 (18 maggio)». E poi ancora. «La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (41,9% contro 40,3% della scorsa settimana). Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (38,1% contro 38%). Infine, il 19,9% è stato diagnosticato attraverso attività di screening». Nel rapporto infine si precisa che «si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (13.565 contro 19.619 la settimana precedente».