Incontro Renzi-Mancini, Rampelli: “Il Copasir interroga se stesso, Casellati e Fico intervengano”
L’incontro tra Matteo Renzi e Marco Mancini, dirigente del Dipartimento delle informazioni della sicurezza, ‘scoperto’ da Report mette in subbuglio il Copasir. Già al centro della cronaca politica per l’irrituale presidenza in capo a un partito dell’attuale maggioranza di governo, la Lega. Il ‘caso autogrill’ finisce nell’agenda del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. L’ufficio di presidenza, riunitosi oggi, infatti, ha richiesto al premier l’attivazione di un’inchiesta interna dopo le notizie diffuse da Report.
Il caso Renzi-Mancini agita il Copasir
Il senatore di Italia Viva lo scorso 23 dicembre, come ha riferito una testimone che ha filmato il faccia a faccia, si è incontrato con l’agente dei servizi, accompagnato dalla scorta, in un’area appartata di un autogrill. Di ritorno dalla visita nel carcere di Rebibbia a Denis Verdini. L’insegnante-testimone ha aggiunto di aver ascoltato ‘dall’uomo brizzolato’ dire all’ex premier di ‘essere a disposizione’.
Rampelli: la maggioranza interroga il governo sui Servizi nominati dal governo
Un vero e proprio guaio, commenta incredulo Fabio Rampelli, che torna sull’imbarazzante situazione che vede l’organo istituzionale di garanzia sui Servizi nelle mani di una forza di governo. “Il Copasir, attualmente presieduto da un esponente che sostiene il governo, ha chiesto al presidente del Consiglio Draghi, di riferire circa l’incontro del senatore Renzi con un esponente dei servizi segreti. Maggioranza di governo – dichiara il vicepresidente della Camera – che interroga il governo sul rapporto coi vertici dei servizi segreti nominati sempre dal governo. Forse ora è più chiaro quale genere di guaio si può delineare se il Copasir resterà nelle mani della maggioranza”.
“Siamo oltre la decenza. Fico e Casellati mettano fine a questo scandalo”
Un vero e proprio corto circuito. “Salta l’equilibrio tra i poteri su cui si fonda ogni democrazia. Per ora, stando alle indiscrezioni, pare che la soluzione trovata dai ‘geni’ delle istituzioni sia mettere il bavaglio ai parlamentari. Attraverso il varo di un non meglio identificato ‘regolamento’. Qui – conclude il parlamentare di Fratelli d’Italia – si sta travalicando il confine della decenza. E si stanno sempre di più restringendo gli spazi di libertà e democrazia. I presidenti delle Camere pongano fine senza ulteriore indugio a questa imbarazzante situazione”.